Culture

Alla Biennale di Venezia sbarcano i televisori di Wright Grimani

All’interno della 56. Biennale di Venezia nella sede veneziana dell’Officina delle Zattere aprirà la rassegna “Grazie Italia” sotto il patrocinio del Padiglione Nazionale Grenada e Guatemala. A partire dell’8 luglio con inaugurazione alle ore 16 la mostra ospiterà importanti artisti del panorama contemporaneo italiano e straniero selezionati dalla curatrice Arianna Fantuzzi.

Il titolo intende celebrare il vero “made in Italy” che da secoli contraddistingue la penisola senza escludere tuttavia quelle manifestazioni d’arte tendenti a disvelare anche gli aspetti più bui della Nazione.
La rassegna spazia dal figurativo all’astratto fino all’informale, alcune opere riflettono uno spirito patriottico mentre altre, che hanno a soggetto tematiche sociali, evidenziano con acume problemi riguardanti l’umanità tutta.

Particolarmente attesa è la nuova opera di Wright Grimani che da tempo riflette sul peso che i media ed in particolare la televisione esercitano sulle masse. Televisori trasformati in sedie per disabili, corpi con teste televisive sdraiati su letti di ospedale o di obitorio, casse da morto con rumori  e monoscopi che a sorpresa sfilano tra i visitatori sono solo alcune delle opere dal forte impatto che l’artista romano ha recentemente presentato suscitando sempre grande interesse sia fra il pubblico che fra gli addetti ai lavori. Come l’ultima provocazione alla Triennale di Roma quando mette in scena una installazione shock che rimanda ai tragici fatti del G8 di Genova del 2001: sull’asfalto giace esanime quello che apparentemente sembra essere il corpo di Carlo Giuliani che tuttavia indossa pantaloni da carabiniere e, dentro il passamontagna, un televisore immerso in una pozza di sangue. “La televisione – sostiene Grimani -– è da tempo al collasso. La cronica mancanza di contenuti consegna alla nostra generazione un mezzo obsoleto che non è riuscito a mantenere le promesse iniziali e che sta viaggiando su un binario morto. La colpa è di tutti noi perché abbiamo taciuto dinanzi ad inaccettabili imposizioni dettate dal dio-business che ci relegano ad un ruolo passivo, quello di pura audience televisiva”.

E’ proprio su questa povertà  di contenuti, ormai ridotta all’osso, si sviluppa l’opera che sarà presentata alla 56. Biennale di Venezia, ma l’artista, come consuetudine, sceglie ancora una volta di non svelare nulla in anticipo. Nessun indizio. Qualche giorno fa sul proprio profilo facebook Grimani si è soltanto limitato a pubblicare un’immagine dello scatolone che contiene l’opera all’accettazione di un ufficio postale in attesa di essere spedito.

Ospiti della mostra saranno anche artisti stranieri al fine di aprire un dialogo e un confronto tra differenti linguaggi espressivi nell’ambito di una prospettiva multietnica e multiculturale. L’inaugurazione si svolgerà a partire dalle 16.00 e la mostra sarà aperta al pubblico fino a data 8 Agosto.

Artisti in mostra:
Rosa Soravito, Paola Moglia, Osvalda Pucci, Giuliana Maddalena Fusari, Antonella Spinelli, Mimma Alessandra, Emanuela Fera, Gian Luigi Castelli, Franca Bellachioma, Lucio Tarzariol, George Tkabladze, Erika Calesini, Franco Paletta, Lydia Lorenzi, Mariano Pieroni, Wright Grimani, Mario Testa, Carlo Marraffa, Maria Adelaide Stortiglione, Silvio Balestra, Salvatore Alessi, Brigitta Rossetti, Giulio Ottaviani, Annamaria Volpe, Stefania Berta, Sirenes, Alessandra Mussolini, Rita Vitaloni, Gabriella Dumas Burgato, Mauro Capitani, Solveig Cogliani, Luisella Traversi Guerra, Margherita Picone, Michelangelo Venturini, Jole Caleffi, Claudio Bandini, Osvaldo Mariscotti, Alberto Magrin, Eugenio Alazio, Stefano Benazzo, Antonio d’Amico, Carla Zampieri Moiso, Reina Rosema, Laura Longhitano Ruffilli, Marilena Rango, Beatrice Serpieri, Giordano Eresto Sala, Gabriella Mingardi, Ombretta Ter, Patrizia Borrelli, Lidia Bobbone, Paivyt Niemelainen, Karen Salicath Jamali, Ninni Pagano, Giovanni Boldrini, Laura Bruno, Orfeo Reda, Reol Anulao Capuno, Tiziana Monaco, Young Ae Yi, Elsie Wunderlich