Culture
Il "pop-publishing" di Mondadori: un portale per imparare a scrivere al tempo del digitale. Per poi, magari, auto-pubblicarsi...
di Antonio Prudenzano
su Twitter: @PrudenzanoAnton
Finalmente c'è una data di messa online (il 29 ottobre). Dopo una lunga attesa e più di un rinvio, a oltre un anno dall'annuncio, come anticipa ad Affaritaliani.it il responsabile del progetto, l'editor Edoardo Brugnatelli, tra qualche giorno sarà in rete il portale del Gruppo Mondadori Libri dedicato a chi "vuole imparare a scrivere nell'era del digitale". Rispetto a quando ne avevamo parlato per la prima volta con lo stesso Brugnatelli, il 31 ottobre di un anno fa, il progetto si è evoluto: non si tratta più una nuova piattaforma di self-publishing (non sarà, quindi, un’ulteriore localizzazione della versione italiana di Writing Life, la piattaforma Kobo, -partner di Mondadori sugli e-book -, online da qualche mese).
Al telefono con Affaritaliani.it, l'ideatore della collana Strade Blu spiega perché, rispetto all'idea iniziale, il progetto è cambiato: "Le case editrici del Gruppo Mondadori producono contenuti di qualità e sono interessate alla loro diffusione su tutte le piattaforme possibili. Le scelte fatte in questi anni nell’universo e-book sono state orientate in questa direzione". Argomenta Brugnatelli: "Realizzare una piattaforma tecnologica autonoma per il self-publishing sarebbe stato poco allineato con la missione di editori, meglio quindi realizzare un prodotto a forte contenuto editoriale, com’è nelle nostre corde, che offra alle persone le conoscenze, lasciandole poi libere di scegliere la piattaforma di pubblicazione che preferiscono...".
Interrompiamo Brugnatelli per fargli notare che c'è contraddizione tra l'idea di self-publishing e quella di un editore tradizionale che seleziona i contenuti da pubblicare: "Ne sono consapevole", risponde. E spiega: "E infatti non parliamo di self-publishing, ma di un ambiente che metta a disposizione gratuitamente consigli autorevoli per chi intende confrontarsi con il self-publishing e, più in generale, con la scrittura al tempo del digitale. Il sito non è rivolto solo agli aspiranti scrittori, ma anche a chi vuole imparare a scrivere sui blog, sui social network come Twitter, e perfino a chi vuole imparare a scrivere lettere d'amore, o ricette". Il progetto, a quanto ci risulta, si è evoluto anche grazie all'apporto di idee di due esperti navigatori del web come eFFe e Personalità confusa.
A questo punto fermiamo nuovamente Brugnatelli per chiedergli di precisare se, attraverso il portale alla fine si potrà eventualmente auto-pubblicare o meno un proprio testo: "No", chiarisce l'editor: "Chi vorrà, potrà servirsi dei portali di self-publishing già esistenti. Ovviamente sarà presente un link diretto alla versione italiana del portale di Kobo, visto che sono nostri partner".
Non di self-publishing si deve parlare nel caso dell'iniziativa del gruppo Mondadori Libri, dunque, "ma di pop-publishing, in cui viene data a tutti la possibilità di acquisire delle competenze sia sulla scrittura sia sulla pubblicazione, per poi, nel caso, auto-pubblicarsi". E Brugnatelli non teme che si tratti di una scelta debole; anzi vede nel team coinvolto nel progetto il vero punto di forza: “Un sistema di auto-pubblicazione può essere realizzato da chiunque, ma nessuno oggi in Italia sarebbe in grado di mettere a disposizione la qualità e la ricchezza dei contributi realizzati dai migliori editor, autori, grafici e uomini di marketing”.
Resta la domanda di fondo: cosa ci guadagna il Gruppo Mondadori? "Intanto, questo progetto ci permette di studiare da vicino nuove forme di scrittura e di esplorare nuovi mondi. Come gruppo abbiamo l'opportunità di imparare a muoverci nell'universo digitale, e sperimentare. Ma non solo. Vogliamo far crescere una comunità".
Negli ultimi mesi di auto-pubblicazione, tendenza che dagli Stati Uniti è ormai arrivata anche in Europa, si è parecchio discusso in Italia: sul tema gli addetti ai lavori sono divisi. E' un dato di fatto, però, il successo del fenomeno; del resto non stupisce che nell'Italia in cui moltissimi hanno un libro nel cassetto e sognano di pubblicarlo, e in cui pochi aspiranti scrittori sono lettori forti, l'auto-pubblicazione sia in costante crescita, tanto che il 19 e 20 ottobre il Foro Annonario di Senigallia ha ospitato la prima edizione dell'International Self Publishing Festival. “Il nostro obiettivo – ha spiegato l'ideatore Antonio Tombolini, CEO di Simplicissimus Book Farm – è celebrare il self-publishing come opportunità di un Rinascimento per l’editoria ai tempi della rete". Tra i protagonisti del Festival, anche lo stesso Brugnatelli. Che a questo proposito ci svela un curioso, ma significativo dettaglio: "Forse non dovrei dirlo, ma ogni volta che intervengo in eventi del genere vengo poi avvivìcinato, più o meno di nascosto, da self-publishers che cercano di piazzarmi un manoscritto...". Segno che per tanti il sogno resta ancora quello di pubblicare (in versione cartacea) con un grande editore...