di Stefano Fossati
Pagine a tìnte forti che narrano di guerra fredda, di lotte intestine fra correnti della Dc, organizzazioni segrete al servizio degli Usa per combattere il pericolo comunista, omicidi impuniti e stragi di Stato. E in cui non ci vuole troppa fantasia per riconoscere alcuni protagonisti dell'Italia degli ultimi cinquant'anni in personaggi come l'Omino, il politico dall'inconfondibile gobba e dagli spessi occhiali con la montatura di plastica, Fabio Riviera, il manager dell'Ente Pertrolifero di Stato fatto saltare con il suo aereo perché dava fastidio alle multinazionali americane, l'Editore, miliardario rivoluzionario che con la sua casa editrice e le sue azioni clandestine voleva scardinare il potere negli anni '70.
Se sei convinto che la fiction, a volte, sia più vera della realtà ufficiale, questo libro, forse, ti farà pensare. O forse ti farà incazzare. Se invece sei convinto che la realtà sia sempre e solo quella che racconta il Tg1, allora a "Confine di Stato" puoi tranquillamente sostituire un romanzo Sonzogno.