Emmanuel Macron, arriva il suo libro 'Rivoluzione'. L'anteprima su Affari
In anteprima su Affaritaliani.it il libro di Emmanuel Macron "Rivoluzione", che esce domani in Italia edito da "La Nave di Teseo"
"Io sono intimamente convinto che il XXI secolo sia un secolo pieno di promesse, di possibili cambiamenti, tali da renderci più felici. E questa sarà la più bella lotta che io conosca". Emmanuel Macron, l’uomo nuovo della politica europea sempre più vicino all'Eliseo, racconta per la prima volta in questo libro ("Rivoluzione", edito da La nave di Teseo) la sua storia, le idee che lo ispirano, e la sua visione dello stato, dei cittadini, dell’Unione Europea, in un mondo che affronta sfide comuni – l’immigrazione, il lavoro, il terrorismo – che, secondo l'autore, dobbiamo affrontare uniti. La rivoluzione di Macron, partita dalla Francia coma sfida a Marine Le Pen per le elezioni presidenziali, ha rapidamente conquistato l’opinione pubblica di tutto il continente: una sfida aperta ai populisti e a coloro che non credono più nelle istituzioni, senza false promesse, che potrebbero cambiare per sempre il modo di fare politica in Europa.
In "Rivoluzione" Emmanuel Macron parla della sua infanzia felice, ricca di affetti e di tenerezza, di fiducia e di sincerità. In seguito descrive la sua predilezione per valori come la libertà, l'Europa e la cultura che lui definisce "passioni gioiose". La sua sfida alle convenzioni inizia fin da adolescente, quando si innamora della sua insegnante Brigitte Trogneux: lei è di ventiquattro anni più vecchia di lui e, a quel tempo, è sposata con tre figli (nel 2007 si sposano).
“Alcuni pensano che il nostro Paese sia in declino, che il peggio debba ancora arrivare, che la nostra civiltà sia in via di estinzione, che il nostro unico orizzonte consista nell’arretramento o nella guerra civile. Che per proteggerci dalle grandi trasformazioni mondiali dovremmo tornare indietro nel tempo e applicare le ricette del secolo scorso. Altri pensano che la Francia possa continuare più o meno così scendendo si la china, ma una china non troppo ripida. Che il gioco dell’alternanza politica basterà a darci un po’ di respiro. Dopo la sinistra, la destra. Le stesse facce e gli stessi uomini oramai da tanti anni. Io sono convinto che abbiano torto sia gli uni che gli altri".
di Angelo Maria Perrino C'era grande movimento oggi in via Stefano Jacini a Milano, sede della casa editrice La nave di Teseo, dove alle 15 era in programma una riunione dei soci. Nonostante il gran daffare la direttrice e fondatrice Elisabetta Sgarbi ha trovato il tempo di incontrarmi alle 14.30 e di regalarmi una copia digitale del libro del momento, quel "Rivoluzione" di Emmanuel Macron che domani esce in Italia e sulle cui copie cartacee si sono fiondati tutti i giornali, svuotando letteralmente l'ufficio della editrice del momento. Così oggi, in anteprima, Affaritaliani.it può anticipare l'introduzione del volume firmata dall'uomo del giorno della politica francese e europea, che tra due settimane, salvo sorprese, sarà presidente della Francia. Ma la Sgarbi è l'editrice del momento anche per le altre due novità delle quali mi ha fatto dono: "Tutto è in frantumi e danza", ultima fatica del finanziere-scrittore Guido Maria Brera, marito della conduttrice Rai Caterina Balivo, scritto a quattro mani con lo scrittore Edoardo Nesi, e "Democratizzare l’Europa!", il trattato, best seller in Francia, firmato da Thomas Piketty, Guillaume Sacriste, Antoine Vauchez e Stéphanie Hennette. |
"Affrontare la realtà del mondo": ecco in anteprima la prefazione integrale del libro di Emmanuel Macron
Affrontare la realtà del mondo ci farà ritrovare la speranza. Alcuni pensano che il nostro paese sia in declino, che il peggio debba ancora arrivare, che la nostra civiltà sia in via di estinzione. Che il nostro unico orizzonte consista nell’arretramento o nella guerra civile. Che per proteggerci dalle grandi trasformazioni mondiali dovremmo tornare indietro nel tempo e applicare le ricette del secolo scorso.
Altri pensano che la Francia possa continuare più o meno così, scendendo sì la china, ma una china non troppo ripida. Che il gioco dell’alternanza politica basterà a darci un po’ di respiro. Dopo la sinistra, la destra. Le stesse facce e gli stessi uomini, oramai da tanti anni.
Io sono convinto che abbiano torto, sia gli uni sia gli altri. Che il fallimento dipenda semplicemente dai loro modelli, dalle loro ricette. Mentre il paese, nel suo complesso, non è affatto in fallimento. E lo sa. Confusamente, ma lo sa, lo sente. Da qui l’attuale “divorzio” tra il popolo e i suoi governanti. Io sono convinto che il nostro paese abbia la forza, le risorse, la voglia di andare avanti. Perché, per farlo, ha dalla sua parte tanto la storia quanto il popolo stesso.
Siamo entrati in un’era nuova. La globalizzazione, il digitale, le crescenti disuguaglianze, il pericolo climatico, i confl itti geopolitici e il terrorismo, lo sfaldamento dell’Europa, la crisi delle democrazie occidentali, il dubbio che s’insinua ogni giorno di più nell’intimo della nostra società: sono questi i sintomi di un mondo soggetto a un radicale cambiamento.
A una grande trasformazione come quella attuale non possiamo rispondere con gli stessi uomini, le stesse idee. Magari pensare che sia possibile tornare indietro. O pensare che basti riparare, aggiustare in qualche modo le nostre istituzioni e il nostro “modello” – come ad alcuni piace chiamarlo –, quando invece più nessuno, e in fondo nemmeno noi, desidera più ispirarvisi. Non possiamo nemmeno continuare a chiedere ai francesi sforzi infi niti, promettendo loro l’uscita da una crisi che ormai non è più una sola. Il senso di stanchezza, d’incredulità e anche di disgusto nasce proprio da questo atteggiamento, mantenuto immutato, da trent’anni in qua, dai nostri leader.
Dobbiamo guardare in faccia la verità tutti insieme, discutere tra noi delle grandi trasformazioni in atto. Chiederci dove dobbiamo andare, quali strade percorrere. Di quanto tempo avremo bisogno per compiere il viaggio. Perché il tutto non potrà certo attuarsi in un solo giorno.
I francesi sono più consapevoli delle nuove esigenze del nostro tempo di quanto non sia la loro classe dirigente. Sono meno conformisti, meno vincolati a quei luoghi comuni che assicurano il comfort intellettuale di una pacifi ca vita politica. Ebbene, dobbiamo lasciarci alle spalle le nostre abitudini. Lo stato, le responsabilità politiche, gli alti funzionari, i leader economici, i sindacati, i corpi intermedi. La responsabilità è solo nostra, e sarebbe un errore rinunciarvi o anche rassegnarci allo status quo.
"Rivoluzione"
di Emmanuel Macron Ed. La Nave di Teseo Pagine 240, euro 18 SOMMARIO
Affrontare la realtà del mondo...
Capitolo I
Ciò che sono
Capitolo II
Ciò in cui credo
Capitolo III
Ciò che noi siamo
Capitolo IV
La grande trasformazione
Capitolo V
La Francia che noi vogliamo
Capitolo VI
Investire nel nostro futuro
Capitolo VII
Produrre in Francia e salvare il pianeta
Capitolo VIII
Educare tutti i nostri fi gli
Capitolo IX
Poter vivere del proprio lavoro
Capitolo X
Fare di più per chi ha di meno
Capitolo XI
Riconciliare l’una e l’altra Francia
Capitolo XII
Volere la Francia
Capitolo XIII
Proteggere i francesi
Capitolo XIV
Prendere in mano il nostro destino
Capitolo XV
Rifondare l’Europa
Capitolo XVI
Restituire il potere a chi fa
Ciascuno di noi ha alle spalle una sua storia...
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Ci siamo ahimè assuefatti a un mondo che trasmette allarme, inquietudine. Un mondo che, in fondo, non vogliamo né nominare né guardare in faccia. Da qui i piagnistei, o le ironie. Mentre si consumano drammi terribili. S’insediano la disperazione e la paura. Sentimenti che non prendiamo abbastanza sul serio, perché vogliamo il cambiamento senza volerlo veramente. Se vogliamo davvero andare avanti, fare avanzare il nostro paese, costruire una prosperità del XXI secolo nel solco profondo della nostra storia, dobbiamo agire in fretta. La soluzione, infatti, dipende solo da noi. Non da una lista di proposte che non si realizzeranno mai. Né dalla pratica di compromessi sbilenchi per natura. La soluzione sarà possibile solo grazie a interventi plurimi, che presuppongano una profonda rivoluzione democratica. Un’impresa che richiede tempo. E che dipende da tre elementi: dalla nostra unità, dal nostro coraggio, dalla nostra comune volontà.
È questa la rivoluzione democratica a cui credo. Quella per la quale, in Francia e in Europa, condurremo insieme la nostra battaglia, anziché subirla.
È questa la rivoluzione democratica le cui linee ho deciso di tracciare nelle pagine che seguono. Non vi si troverà né un programma né alcuna di quelle proposte che fanno somigliare la nostra vita politica a un catalogo di speranze deluse. Vi si troverà, se mai, una visione, una narrazione, una volontà.
Perché sì, i francesi hanno una volontà, spesso trascurata dai loro governanti. Ed è questa volontà che io intendo assecondare. Perché non nutro altro desiderio se non quello di essere utile al mio paese. Ecco perché ho deciso di candidarmi alle elezioni presidenziali della Repubblica francese. Mi rendo conto dell’onere che la carica comporta. Conosco lo stato di grave malessere della nostra epoca. Ma, appunto per questo, nessun’altra scelta mi pare più onorevole, perché è una scelta fatta in piena sintonia con quanto intendete fare voi: ricostruire la Francia, una Francia intraprendente, ambiziosa, ritrovando in tale impegno la nostra energia e la nostra fi erezza. Io sono intimamente convinto che il XXI secolo, nel quale siamo da poco entrati, sia anche un secolo pieno di promesse, di possibili cambiamenti, tali da renderci più felici.
È quanto io sto proponendo qui. E questa sarà la nostra lotta per la Francia, la più bella lotta che io conosca.