Culture
I segreti del Festival della Scienza. Dove giovani e no si tendono la mano
La rassegna internazionale di Genova è arrivata al quindicesimo anno. Da giovedì 26 ottobre a domenica 5 novembre offre 260 appuntamenti
Torna alla fine di ottobre il Festival della Scienza, quindicesima edizione. Quando esordì, nel 2003 poco dopo la “svolta del millennio”, era scoppiata la bolla tecnologica ma l’economia non era in crisi. E l’Euro era comparso da poco nelle tasche dei cittadini europei.
Parlare di scienza alla gente comune, coinvolgerla e appassionarla a materie ritenute aride e da iniziati, sembrava un azzardo. Invece organizzatori, città e pubblico si resero conto presto che quell’appuntamento dava risposte ad una domanda sconosciuta; risposte tanto più utili in un paese dove le carriere tecnico-scientifiche sono seguite dai giovani meno di quel che ci serve. Il festival genovese, diventato nazionale e internazionale, propone ogni volta un paese ospite; in questo 2017 sarà il Giappone.
Saranno 11 giornate densissime, dal 26 ottobre fino al 5 novembre. Gli appuntamenti, distribuiti in sedi anche storiche come i palazzi rinascimentali di quella che fu la Repubblica Marinara, toccano il numero di 260. Alcuni, dodici per l’esattezza, sono spettacoli, perché la scienza ha parentele profonde con la musica, il teatro, e tutto ciò che riguarda l’intrattenimento.
Quest’anno un capitolo nuovo verrà scritto per iniziativa dell’associazione 50&Più, sodalizio presente in tutta Italia che associa chi ha raggiunto, o è prossimo, all’età della pensione. Ai soci offre occasioni culturali, turistiche e servizi in vari campi, dal fisco, alla previdenza, alla sanità.
L’edizione 2017 del festival genovese ha un filo conduttore, una “parola d’ordine”: CONTATTI. Nel significato duplice di collaborazione, convergenza, ma anche di impatto, scontro, conflitto. Tra le generazioni, in quest’epoca di incertezze, prevale l’incontro o la contrapposizione? Quesito aperto: per chi vede il bicchiere mezzo pieno gli anziani sono il sostegno, il welfare familiare che sorregge le giovani generazioni. Per i pessimisti sono invece una palla al piede, un costo sociale in pensioni e sanità.
Con l’iniziativa “Junior e Senior, contatti fra generazioni”, la sezione ligure di 50&più, che conta su 12mila soci, ha scelto la prima strada, organizzando, nell’ambito del Festival della Scienza, un incontro per presentare alcune giovani startup liguri, esempio di come le attività scientifico- imprenditoriali possano mettersi al servizio della terza o quarta età, e migliorare la qualità della vita.
I campi di applicazione delle 5 startup selezionate spaziano dalla riabilitazione motoria al supporto per orientarsi nei segreti del sistema sanitario. L’appuntamento è per il 28 ottobre nell’ Auditorium del Teatro Caro Felice di Genova. Saranno presentati: Hunova , robot riabilitativo nato all’ interno dell’ Istituto Italiano di Tecnologia, e ora startup autonoma - Movendo Tecnology – specializzata in dispositivi tecnologici d’avanguardia per la riabilitazione motoria; Hmaps, guida creata da una giovane radiologa per non perdersi nei “labirinti” ospedalieri; Ritrovalo, piccolo dispositivo in grado di fornire le coordinate di persone, animali o cose, che si sono smarrite; Adeste che ha l’ obiettivo di preservare l’ indipendenza di persone con lievi deficit cognitivi e infine Its4kids portale dedicato a chi viaggia in compagnia dei nipoti, facilitandogli il compito di baby-sitter itinerante.
Sul palco le testimonianze degli imprenditori che hanno saputo trasformare la propria idea in una iniziativa concreta. Il contatto virtuoso è dunque questo: l’inventiva e l’intraprendenza dei giovani migliora la vita degli anziani, e la risposta di questi ultimi può segnare il successo di quelle invenzioni.
Genova e la Liguria hanno, in Europa, il primato della longevità. Un vanto, che però è anche un problema. Col Festival della Scienza l’Associazione 50&più fa una scommessa: che il futuro sempre più tecnologico non sia nemico dei senior, ma offra loro la possibilità di migliorare l’esistenza non solo dal punto di vista sanitario ma anche, ed è quello di cui si sente più il bisogno, della vita sociale e di relazione.