Culture

Il romanzo in tweet di Luciano Pagano

 

LucianoPagano

di Alessandra Peluso

L'innovazione è l'emblema del romanzo di Luciano Pagano che si mostra orgoglioso come una bella donna agli occhi galvanizzati di un uomo.

Il romanzo osceno di Fabio” si legge divorando la storia avidamente come un “tweet”, sazia il lettore carpito dal racconto intrigante della Marchesa e del giovane Fabio. È il primo romanzo scritto in “tweet” con la singolarità della traduzione in lingua inglese e si ha l'impressione di trovarsi davanti un'opera classica con testo a fronte. Ci sono gli echi di storie ammiccanti della Grecia antica raccontate in celebri poeti come Saffo.

È innovativo nella forma e nel contenuto. È intrigante e appassionante la storia narrata da Pagano con questa nuova “ars”ammaliatrice che ha come protagonista un giovane ragazzo Fabio desideroso di fare il regista e casualmente incontra una donna avvenente e ricca, la Marchesa, divoratrice di sesso.

È colpo di fulmine, attrazione fatale che li avvolgerà in un vortice peccaminoso il cui rischio metterà a repentaglio le stesse vite.

Una donna consapevole di possedere femminilità e fascino del potere, ma soprattutto di avere la capacità  di sedurre. Fabio, la cui unica consapevolezza è quella di essere un regista ancora poco conosciuto. Le due parti si incontrano come facce di un'unica medaglia, unite da una passione sfrenata e dal desiderio intenso e irrefrenabile di cercarsi per consumare l'amore e colmare i vuoti delle proprie esistenze.

Luciano Pagano sembra assumere il ruolo di regista, dopo aver scritto la trama si gode il film che inchioda allo schermo il lettore, amante del genere “Match Point” di Woody Allen, citato nel romanzo, o  “Attrazione fatale” di Adrian Lyne. Non apprezzare la genialità di registi di tal calibro è impossibile, così come impresa ardua risulta non essere stimolati dai “tweet” peccaminosi di Pagano.

Si legge e si osserva restando in bilico tra sesso e amore, tra istinto e ragione, fama e potere e dalla voglia di conoscere la fine che paradossalmente appare un nuovo inizio. È una storia che stupisce, innovativa, sorprendente “Il romanzo osceno di Fabio”. 

La bella Marchesa sembra personificare il Marchese De Sade, spirito libero trascorre la vita a soddisfare l'istinto, l'impulso primordiale - come direbbe Freud - che è ciò che muove l'esistenza dell'essere umano: il sesso, dal quale la Marchesa si lascia governare sin dalla giovane età.

È un romanzo osceno, ma non cade nella volgarità della pornografia. È una storia che letta al di là della superficie stupisce e coinvolge vogliosi di conoscere sin dove si spinge la condotta di un uomo e una donna, qual'è il limite - ammesso che ci sia - di pensiero nell'agire e soprattutto quali responsabilità. 

La Marchesa e Fabio sono attori e protagonisti come nella vita: soggetti e oggetti di una cultura che demistifica l'osceno ma incoraggia la crudeltà, la violenza, sottoponendola agli occhi ormai opacizzati dello spettatore che guarda quotidianamente la realtà sulla tv o addirittura la subisce indifferente.   

«L'incontro con la Marchesa fu fatale, lo stordimento sessuale e mentale che operò la donna in Fabio lo distolse dai suoi fallimenti … Fabio amava la Marchesa per quel suo modo di fare al di sopra di tutto e di nessuno, incapace di chiedere se non con le parole del comando». (p. 57-p. 107).

I “tweet” si susseguono incalzando come sequenze di un film, battono in modo incessante e acuto il ritmo come un metronomo, mentre la storia scorre implacabilmente sino ad un'improbabile e inaspettata fine.

Il romanzo osceno di Fabio” di Luciano Pagano è la narrazione nella narrazione di autori, reale e non, che rappresenta la manifestazione evidente di come sia possibile evolversi e rinnovarsi anche nell'era dei “social networks”. 

Pagano lo fa con abilità e maestria e con un tocco d'ironia necessaria a non impelagarsi nel mare della vita.