Libri, è uscito lo sconvolgente “Mirella Gregori – Cronaca di una scomparsa”
L’autore Mauro Valentini parla, in anteprima, con Affaritaliani.it
E' uscito il libro dal titolo “Mirella Gregori – Cronaca di una scomparsa” (182 pagine, 14 euro, Sovera Edizioni). L’autore, il giornalista e scrittore romano Mauro Valentini, in anteprima ci ha concesso quest’intervista. Salve.
Nel 2016 diede alle stampe il libro “Marta Russo – Il mistero della Sapienza”, che suscitò un certo interesse e Le fece vincere il Premio Letterario “Costa d’Amalfi 2017”. Ora, ad oltre 35 anni dalla scomparsa, come mai la Sua attenzione si è posata sulla povera Mirella?
Perché la storia di Mirella mi è rimasta dentro da sempre. Un destino crudele l’ha portata via dalla sua famiglia e la sensazione che ho avuto è che Mirella non sia mai stata cercata sul serio. Ecco, la molla è stata questa, l’esigenza di raccontare le tante, troppe mancanze degli inquirenti in tutti questi anni.
Come mai la prefazione è firmata da Pietro Orlandi?
Pietro è un amico, un uomo straordinario che con fermezza ha cercato e cerca ancora sua sorella Emanuela, combattendo contro tutto e tutti. Ebbene, credo che nessuno meglio di lui poteva spiegare in poche righe cosa si prova di fronte ad un dramma come questo e sono certo che quello che ha scritto rimarrà nel cuore di chi leggerà.
Il mese scorso questa testata si è occupata della Gregori l’ultima volta poiché, secondo un monsignore ultranovantenne (ancora anonimo ai più), «Mirella, quel 7 maggio 1983, sarebbe fuggita di casa con la promessa di restare nascosta una settimana in cambio di un regalo speciale: un motorino “Ciao” tutto per lei. La ragazzina sarebbe stata rinchiusa in un appartamento di periferia, in zona Anagnina, uccisa qualche mese dopo ed il cadavere gettato in un fiume. I rapitori le fecero trovare delle cassette con la musica di un cantante diverso da quello che le avevano promesso». Qual è il Suo giudizio su tali terribili rivelazioni?
Non commento neanche questa, come altre supposizioni, senza un briciolo di prova e che alimentano, come altre, suggestioni che concorrono soltanto a rinnovare la sofferenza di una famiglia già tanto provata. In questi anni attorno alla sorte di Mirella si sono succedute una tale quantità di illazioni che hanno avuto solo il risultato di confondere le acque, rendendo impossibile una ricostruzione logica e lineare di una scomparsa come quella di una ragazzina semplice di 15 anni, che aveva una vita normale e che mai si sarebbe allontanata per chissà quale motivo. “Solo chi non conosce Mirella può lanciare queste supposizioni” ecco, Le rispondo con le parole che la sorella Maria Antonietta mi ha concesso, e che riporto nel libro insieme a tante altre che raccontano la vita e l’assenza di Mirella.
Pensa che il Suo volume possa far ripartire le indagini giudiziarie?
Sì, credo che ci siano elementi importanti per poter riaprire il caso, riportando l’indagine a un livello più credibile, lontano quindi dagli intrighi internazionali e dalle vicende vaticane dove si è impantanata. Si potrebbe ricominciare dal luogo della scomparsa, da quella citofonata con cui Mirella venne attirata nella trappola. Si dovrebbe semplicemente ritornare a quel maledetto 7 maggio 1983 e a quello che accadde in quei pochi minuti. Credo che gli attori possibili di questo crimine siano pochi, e tutti legati a quel crocicchio di vie divise dalla statua del Bersagliere (ndr: in Piazzale di Porta Pia, a Roma), dove Mirella disse di aver appuntamento.
Quando, e dove, presenterà il libro in anteprima?
Saremo in anteprima all’“Enoteca Letteraria” di Via San Giovanni in Laterano 81, a Roma, domenica 28 ottobre alle 17:00. La presentazione ufficiale alla stampa avverrà giovedì 6 dicembre alle ore 18, nell’ambito della 17esima Fiera Nazionale della Piccola e Media Editoria “Più Libri Più Liberi”, alla Nuvola di Fuksas all’Eur, sempre a Roma e sempre con la sorella di Mirella, Maria Antonietta Gregori al mio fianco. Ma è mia intenzione di portare il libro in tutte le più importanti piazze italiane, iniziando un tour nazionale, perché Mirella ha diritto ad essere ricordata. E cercata aggiungo!
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