Culture

“Peredonov, il demone meschino”: un grande classico in libreria

Chiara Giacobelli

Fazi pubblica un classico della letteratura russa di inizio ’900: “Peredonov, il demone meschino”

Fёdor Sologub, pseudonimo di Fёdor Teternikov (San Pietroburgo, 1863 – Leningrado, 1927), riesce ad elevarsi dall’ambiente miserabile e violento in cui è nato grazie all’aiuto di una nobile famiglia di San Pietroburgo, presso cui lavora la madre come domestica. Diventa insegnante di matematica e successivamente ispettore scolastico ma, annoiato da quel genere di vita, coltiva le sue ambizioni letterarie. Dimostra un talento precoce per la poesia e la narrativa, riuscendo ad affermarsi tra i simbolisti russi sia con romanzi che con racconti ed opere teatrali.

Edito da Fazi nella consueta bellissima veste grafica, “Peredonov, il demone meschino” è uno dei libri più famosi di Sologub. La trama è ambientata in una non precisata cittadina nella provincia della Russia zarista. Protagonista è un professore ginnasiale, Peredonov appunto: si tratta di un uomo mediocre e meschino, narcisista e credulone, egoista e pigro. Tutte le sue attenzioni sono concentrate su un possibile avanzamento di carriera ad ispettore scolastico, che potrebbe ottenere grazie alla raccomandazione di una nobile di San Pietroburgo. Ciò, però, sarebbe possibile solo nel caso in cui convolasse a nozze con la sua amante, Varvàra, cara alla nobile san pietroburghese per essere stata molti anni al suo servizio. Tuttavia, l’ottusità di Peredonov e la sua cieca monomania – ovvero, la promozione – finiranno per trascinarlo su un sentiero di autodistruzione, fatto di paranoia, stupidità, allucinazioni e follia.

Sicuramente le esperienze di insegnante e ispettore scolastico fatte da Sologub hanno fornito molto materiale personale per scrivere questo romanzo, inizialmente apparso a puntate su una rivista decadente. Il quadro che lo scrittore traccia della provincia russa è tanto avvilente quanto veritiero: vi abitano personaggi mediocri privi di ideali, per i quali l’interesse personale domina ogni relazione sociale. L’amore puro, innocente e pudico tra un fanciullo e una ragazza, sdegnosamente condannato dalla collettività, mette ancor più in risalto lo squallore dell’ambiente descritto.

Si tratta di un gran bel romanzo, che aiuta a immaginare e a capire il contesto nel quale, da lì a pochi anni, avrebbe avuto luogo la rivoluzione russa. Da molti associato a Dostoevskij per la spietata visione delle miserie e delle bassezze dell’umanità, Sologub rientra a pieno titolo tra i migliori scrittori russi del periodo. Il suo stile e le tematiche trattate si pongono inoltre sulla scia di Gogol’, con una narrativa che si muove abilmente tra satira e grottesco, con la mediocrità umana sullo sfondo di ogni vicenda. Consigliato.

Per maggiori informazioni: www.fazieditore.it