Culture

Unesco, Ivrea è Patrimonio Mondiale. Rimandate Conegliano e Valdobbiadene

Ivrea entra nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco. Rinvio per Conegliano e Valdobbiadene

La città ideale della rivoluzione industriale del Novecento diventa il 54esimo sito italiano nella Lista Unesco La 42esima sessione del Comitato #WorldHeritage dell'Unesco, in corso in Bahrain fino al 4 luglio, ha ammesso nell'elenco dei siti mondiali Unesco la città di Ivrea. Lo ha annunciato la stessa Unesco in un twitter sul suo account ufficiale, dove si legge: "Appena iscritto come @UNESCO #WorldHeritage Site: Ivrea, città industriale del 20 ° secolo, # Italia. Complimenti!".

UNESCO: BONISOLI, IVREA SITO MONDIALE RICONOSCIMENTO A ADRIANO OLIVETTI

"Ivrea, la città ideale della rivoluzione industriale del Novecento, è il 54esimo sito Unesco italiano. Un riconoscimento che va a una concezione umanistica del lavoro propria di Adriano Olivetti, nata e sviluppata dal movimento Comunità e qui pienamente portata a compimento, in cui il benessere economico, sociale e culturale dei collaboratori è considerato parte integrante del processo produttivo". Lo ha dichiarato il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali, Alberto Bonisoli, nell'apprendere dell'iscrizione di 'Ivrea Città Industriale del XX Secolo' nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Unesco. . Ivrea rappresenta, sottolinera il Mibact, un esempio distintivo della sperimentazione di idee sociali e architettoniche sui processi industriali, e un'esperienza innovativa di produzione industriale di livello mondiale che guarda in special modo al benessere delle comunità locali.

Fondata nel 1908 da Camillo Olivetti, la città industriale di Ivrea è un progetto industriale e socio-culturale del XX secolo. La maggior parte dello sviluppo di Ivrea avvenne nel periodo degli anni '30 e '60 sotto la direzione di Adriano Olivetti, periodo in cui l'azienda Olivetti produceva macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer. La forma della città e gli edifici urbani di Ivrea sono stati progettati da alcuni dei più noti architetti e urbanisti italiani di quel periodo. La città è composta da edifici per produzione, amministrazione, servizi sociali e usi residenziali, che riflettono le idee del Movimento Comunità. La città industriale di Ivrea rappresenta quindi un significativo esempio delle teorie dello sviluppo urbano e dell'architettura del XX secolo in risposta alle trasformazioni industriali e sociali, inclusa la transizione dalle industrie meccaniche a quelle digitali. La perimetrazione comprende il perimetro dell'area destinata al progetto industriale olivettiano, includendo gli edifici della produzione, gli uffici, i servizi (asilo nido, mensa, servizi sociali), le residenze. La candidatura di Ivrea, presentata all'Unesco a gennaio 2017, è stata sottoposta al processo di valutazione da parte degli Organismi consultivi dell'Unesco, durato un anno e mezzo. Gli esiti della valutazione sono stati presentati al 42° Comitato del Patrimonio Mondiale, che ne ha deciso l'iscrizione nella Lista del Patrimonio Mondiale. La candidatura era promossa dal Comune di Ivrea e dalla Fondazione Adriano Olivetti, insieme alla Fondazione Guelpa, la Regione Piemonte, la Città Metropolitana di Torino e il Comune di Banchette ed è stata coordinata dal Segretariato Generale - Ufficio Unesco del Mibact. La candidatura si è inoltre avvalsa della collaborazione del contributo di diverse istituzioni ed esperti del mondo scientifico e culturale.

UNESCO: PICCHI, SU COLLINE PROSECCO FATTA SENTIRE NOSTRA VOCE, SUCCESSO SU IVREA 

Sull'iscrizione delle colline del Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene nel registro Unesco del Patrimonio dell'umanità - rinviata al prossimo anno - "abbiamo fatto il massimo possibile, abbiamo fatto sentire la nostra voce, dopo essere partiti da una posizione di bocciatura espressa dal comitato tecnico". Così il sottosegretario agli Esteri Guglielmo Picchi ha commentato con l'Adnkronos l'esito del World Heritage Committee, in corso a Manama, nel Bahrein, dove si è deciso di rinviare al prossimo anno l'iscrizione delle colline del prosecco mentre la città di Ivrea, con "la sua unicità e industriale", è stata inserita nella lista. Sulle colline del Prosecco "abbiamo fatto un grande lavoro di sistema - ha rivendicato Picchi - la nostra rete diplomatica ha lavorato sui rapporti bilaterali con i Paesi membri del comitato, facendo opera di convincimento e di spiegazione dell'unicità del sito, mentre la delegazione da me guidata a Manama ha avuto bilaterali con una quindicina di Paesi. E' così che siamo riusciti a trovare un nocciolo duro di otto paesi che hanno presentato la mozione con la quale si è passati dalla bocciatura all'iscrizione l'anno prossimo. Abbiamo ottenuto la maggioranza assoluta, 12 voti su 21, purtroppo serviva una maggioranza di due terzi per ottenere l'iscrizione subito: in ogni caso siamo riusciti a ottenere il rinvio all'anno prossimo del riconoscimento che ci sono i presupposti di eccezionalità per quel sito".

Tra i Paesi che hanno votato contro, ha rivelato il sottosegretario, c'è la Spagna, che "ha avuto un atteggiamento apertamente ostile, dettato dalla competizione di un suo sito vitivinicolo" che potrebbe concorrere il prossimo anno. "Il dossier - ha sottolineato - è stato trattato in modo ingiusto a livello tecnico, non so poi se ci siano ragioni di tipo politico" che hanno ispirato la posizione di Madrid. Grandi complimenti sono invece arrivati dai francesi, che pure non sono riusciti a iscrivere un loro sito: "Si sono congratulati con noi per il modo in cui abbiamo fatto valere le nostre ragioni, per il modo in cui abbiamo fatto sentire la nostra voce in modo forte", ha raccontato ancora Picchi. Tra l'altro, ha spiegato il sottosegretario della Lega, l'eccezionalità del sito delle colline sta anche nel fatto che "i veneti hanno esportato in tutto il mondo il carattere universale di questa sinergia tra l'uomo e il territorio: in Brasile, in Cina, negli Stati Uniti, in zone complicate dal punto di vista ambientale e morfologico hanno portato le loro tecniche di coltivazione". Molto più semplice il discorso su Ivrea, "riconosciuta come sito che ha un'unicità industriale e sociale, grazie all'intuizione di Adriano Olivetti, che al luogo di lavoro associava il welfare per i cittadini". "L'iscrizione di Ivrea rappresenta un successo importante - ha concluso Picchi - perché ha riaffermato tra l'altro la leadership italiana per numero di siti e anche la nostra capacità di far considerare patrimonio dell'umanità siti che non venivano presi in considerazione secondo i criteri precedenti".