Economia

Alessandro Proto: poveri giornalisti. Creduloni e manipolabili

"Così ho messo in ginocchio il sistema"



Comunicati stampa finti che per tre anni e mezzo hanno sconvolto il mercato finanziario italiano e internazionale. Per la prima volta Alessandro Proto ha raccontato la sua storia spiegando come dal niente sia diventato per la stampa italiana un famoso 'enfant prodige' della finanza nazionale.

Proto ha svelato nomi e cognomi dei giornalisti "cialtroni" che non hanno fatto alcuna verifica pubblicando i suoi comunicati falsi. Rivelati anche i segreti e i trucchi per rendere una notizia falsa, vera. Proto ha spiegato perché, secondo lui, l'informazione italiana e alcuni giornalisti in particolare siano stati di fatto suoi alleati o addiruttura complici nei reati per i quali ha patteggiato 3 anni e 10 mesi di carcere e una multa di 4,9 milioni di euro.



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Emblematico il caso Unicredit, quando Proto ha annunciato di candidarsi alla presidenza del colosso bancario. "La notizia è stata ripresa ad esempio da Milano Finanza (e non solo), che dovrebbe essere tra i giornali più attenti". Peccato che per diventare presidente di Unicredit, ha spiegato Proto, si debba avere almeno 50 anni, e Proto all'epoca ne aveva meno di 40. Non solo: bisogna anche essere stati nel cda di un istituto bancario per almeno 5 anni. "Questa vicenda fa capire a che livelli sia arrivato il giornalismo economico-finanziario italiano. Siamo alla quarta elementare".

Proto si è mosso anche sui mercati internazionali e ha ricordato durante la diretta web e Facebook ad Affaritaliani.it quando ha inviato un comunicato annunciando di aver acquistato l'1% della Apple. "Mi ha chiamato un giornalista di Bloomberg chiedendomi quando avevo acquistato quelle azioni. E subito il gioco è stato smascherato". In Italia, invece - aggiunge Proto -, "la comunicazione finanziaria è manipolabile e manipolata. Io per tre anni e mezzo ho mosso miliardi di euro sui mercati e qualcuno ci ha guadagnato, visto che i titoli di quelle aziende salivano dopo i miei comunicati. Da quando sono entrato in Rcs, ovviamente tra virgolette, il titolo ha guadagnato il 200%. E quindi anche Della Valle e gli altri azionsiti hanno guadagnto il 200%. Qui non ci sono solo i giornalisti che non verificano le notizie, ma c'è trading e ci sono dietro interessi".

Proto ha raccontato anche della casa di Ibrahimovic acquistata a Manchester, notizia poi fortunatemente verificatasi ma annunciata con fantasia e preveggenza un mese prima che fosse ufficializzato il trasferimento in Inghilterra del bomber svedese, degli affari fantasiosi con Donald Trump e con Warren Buffet e della villa che George Clooney avrebbe voluto vendere sul Lago di Como, regolarmente usciti sui giornali di mezzo mondo.

"Ho combinato tutto con un semplice pc e con una mail mettendo in ginocchio il sistema economico-finanziaio con i miei comunicati stampa. Bastava che un giornalista economico-finanziario mi telefonasse chiedendomi da dove arrivano quei soldi e quante azioni avevo comprato e io non avrei saputo come rispondere. Invece pubblicavano tutto".

"Il mio futuro? Sarà nella comunicazione strategica degli Stati. Credo che ci sia molto spazio per operare in questo settore e per fare le cose nel modo giusto. Il primo passo è stata la diretta di oggi su Affaritaliani.it, l'altro sarà fare in modo che ciò che è successo con la mia storia non finisca lì. I giornali e i giornalisti che hanno scritto quelle 'cazzate' devono pagare. Io sono stato l'unico finora che ha pagato. E lo dico nell'interesse del sistema e del Paese che non può permettersi un'informazione economico-finanziaria così vulnerabile, incompente e forse anche collusa".