Competitività, Vienna batte Berlino. Il segreto? Il costo del lavoro
Una recente ricerca del Cologne Institute for Economic Research (IW) ha evidenziato che l’Austria ha un alto grado di competitività nell’industria manifatturiera. In Germania, la produttività è maggiore rispetto agli altri paesi industrializzati analizzati nello studio, ed è maggiore anche rispetto all’Austria. Gli economisti hanno riportato che anche Francia e Austria hanno una produttività simile alla Germania, mentre altri paesi sono nettamente in distacco: il Regno Unito e il Canada di quasi un quinto; la Spagna, il Giappone e l’Italia di quasi il 40%. Tuttavia, l’alta produttività della Germania non è sufficiente a compensare lo svantaggio dettato dagli alti costi salariali.
“L’Austria si posiziona molto più favorevolmente rispetto alla Germania per quanto riguarda il costo unitario del lavoro”, afferma l’economista dell’IW Christoph Schröder.
Infatti, per quanto riguarda il parametro del costo unitario del lavoro nell’industria manifatturiera, secondo l’istituto il punteggio austriaco è pari a 88, il 12% in meno rispetto al costo in Germania (100). Il costo unitario del lavoro nell’Eurozona ha una media di 97 punti. L’Italia si posiziona al livello più alto, con un costo unitario del lavoro pari a 110, mentre negli Stati Uniti questi costi sono più bassi del 25 per cento rispetto alla Germania.
L’Austria continua a confermarsi come ambita sede di ricerca in Europa nei settori del futuro, come Bioscienze, Ambiente & Energia, Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (TIC), Mobilità & Traffico. Nel 2013 il volume totale degli investimenti in R&S per la prima volta ha superato la soglia degli nove miliardi di euro. Con una quota del 2,9% del rapporto interno lordo dedicato alla Ricerca & Sviluppo l’Austria si attesta ben al di sopra della media UE (2,06%). La dinamica della forza innovativa si manifesta anche nell’obiettivo prefissato per il 2020: un ulteriore incremento della quota di ricerca fino ad arrivare al 3,76% – valore nettamente al di sopra del volume di investimenti in R&S del 3% del PIL, definito dall’Unione Europea nella strategia di crescita Europa 2020.
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