Economia
Banche venete, Salvini: licenziare la metà dei dirigenti di Bankitalia
"Salvate per modo di dire. Il governo è intervenuto tardi e male". INTERVISTA
"Salvate per modo di dire. Ci sono 150mila risparmiatori che hanno perso miliardi di euro, complessivamente". Matteo Salvini commenta con Affaritaliani.it il decreto varato dal Consiglio dei ministri sulle banche venete. "Salvate? Il governo è intervenuto tardi e male. E' tutto da vedere e c'è sempre di mezzo una direttiva europea profondamente sbagliata che colpisce le banche italiane ma, guarda caso, non le banche tedesche".
Però c'è chi accusa il Venete, che tanto piace alla Lega, di combinare questi disastri... "Chi dice questo è un demente. Io vorrei vedere in galera quelli che hanno truffato e derubato. Che a differenza però di Monte Paschi e Banca Etruria non son stati indicati dalla politica. La differenza fondamentale tra Monte Paschi e banche venete è che Mps è tutta politica, mentre le banche venete dovrebbero vedere in galera amministratori disonesti".
Se Salvini fosse stato presidente del Consiglio che cosa avrebbe fatto per le banche venete? "Innazitutto non avremmo mai sottoscritto la direttiva europea che condanna le nostre banche. Secondo: avrei licenziato la metà dei dirigenti di Bankitalia, che doveva vigilare e non ha vigilato niente. Terzo: ci avrei messo dei soldi veri dello Stato e non dei soldi finti". Nazionalizzare? "No, ma un intervento pubblico sì. Un disastro del genere equivale a danni di guerra per i veneti. E il governo se ne è fregato", conclude il segretario della Lega.