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Economia
Bankitalia vede l'aumento della crescita: "Più forte nel secondo semestre"
Fabio Panetta

Bankitalia: meno rischi stabilita' ma incognite guerre-tassi

In Italia, "pur in presenza di forti tensioni geopolitiche internazionali, i rischi per la stabilita' finanziaria risultano in leggero calo rispetto allo scorso novembre" ma permane l'incertezza legata ai conflitti e agli alti tassi di interesse. Lo rileva la Banca d'Italia nel rapporto sulla stabilita' finanziaria. "Nel breve periodo - sottolinea Bankitalia - i principali elementi di incertezza sono riconducibili al possibile aggravarsi dei conflitti in corso e al perdurare di alti tassi di interesse".

Crescita piu' forte in II semestre, rischio debito 

La crescita si rafforzera' nella seconda parte dell'anno ma l'alto debito pubblico rimane "un fattore di rischio, in particolare in caso di sviluppi dell'economia meno favorevoli di quanto atteso". Bankitalia ricorda che "lo scorso anno l'attivita' economica si e' dimostrata piu' solida delle attese, espandendosi dello 0,9 per cento rispetto a stime di incremento pressoche' nullo prevalenti all'inizio del 2023". Per il 2024 le proiezioni dell'istituto stimano un aumento del Pil che "resterebbe contenuto nella prima parte dell'anno in corso e si rafforzerebbe nei trimestri successivi. Complessivamente la crescita rallenterebbe allo 0,6 per cento nel 2024, per poi risalire all'1 per cento nel 2025 e all'1,2 nel 2026. L'inflazione si ridurrebbe fortemente quest'anno, all'1,3 per cento, portandosi all'1,7 nel successivo biennio".

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Situazione famiglie solida ma pesa incertezza 

La situazione finanziaria delle famiglie italiane e' "solida" ma "resta elevata l'incertezza" sulle prospettive economiche, e nonostante i prestiti in frenata l'indebitamento resta tra piu' bassi nell'aera euro e la qualita' del credito rimane "buona". "La situazione finanziaria delle famiglie e' nel complesso solida, ma l'incertezza sulle prospettive economiche potrebbe condizionarne l'evoluzione nel medio termine", spiega Bankitalia evidenziando che "nel semestre terminante a dicembre del 2023 sono aumentati il potere d'acquisto e il tasso di risparmio, che non ha tuttavia ancora recuperato i livelli del periodo pre-pandemico". Nel rapporto si evidenzia che "i fattori di vulnerabilita' per il settore delle famiglie rimangono contenuti, anche se resta elevata l'incertezza sulle prospettive economiche. La ricchezza finanziaria e' aumentata, soprattutto per le rivalutazioni delle attivita' finanziarie, ed e' proseguita la ricomposizione del risparmio a favore dei depositi a termine e dei titoli pubblici". "Il rapporto tra indebitamento e reddito disponibile, gia' basso nel confronto internazionale - osserva Bankitalia - si e' ulteriormente ridotto. La qualita' del credito resta buona, anche se i mutui a tasso variabile mostrano segnali di leggero deterioramento a causa dell'alto livello dei tassi".

Economia globale debole, ancora rischi inflazione

L'economia mondiale resta "debole" e permangono rischi legati all'inflazione. "Nel 2023 l'economia globale - spiega Bankitalia - ha rallentato e le previsioni di crescita per l'anno in corso, seppure riviste leggermente al rialzo da gennaio, prefigurano un'attivita' nel complesso ancora debole". Nel rapporto si evidenzia che "dall'inizio del 2024 il calo dell'inflazione si e' fermato negli Stati Uniti, mentre e' proseguito nell'area dell'euro e nel Regno Unito". Tuttavia, segnala Bankitalia, "permangono rischi inflazionistici legati al possibile impatto dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente sui prezzi dell'energia". L'istituto di Via Nazionale ricorda che "le principali banche centrali hanno comunicato che nel corso del 2024 potrebbero ridurre i tassi ufficiali, ribadendo tuttavia che l'orientamento della politica monetaria rimarra' restrittivo fino a quando il processo di disinflazione non sara' consolidato". "Le condizioni dei mercati finanziari internazionali - osserva Bankitalia - sono divenute piu' distese dallo scorso novembre, beneficiando del miglioramento della fiducia degli investitori a seguito delle attese di politiche monetarie nel complesso meno restrittive".

Per ridurre debito rafforzare crescita

"Per ritornare su un sentiero di riduzione" del debito pubblico, "in linea con le indicazioni contenute nella recente riforma del Patto di stabilita' e crescita, sara' necessario conseguire un sostenuto rafforzamento del prodotto nonche' un miglioramento del disavanzo strutturale". E' il monito lanciato dalla Banca d'Italia nel rapporto sulla stabilita' finanziaria in cui si evidenzia che "il permanere del debito su valori elevati continua a rappresentare un fattore di rischio". Bankitalia ricorda che nel quadro tendenziale del Documento di economia e finanza 2024, "che presuppone il venir meno dal 2025 di alcuni sgravi contributivi di natura temporanea, nell'anno in corso e nel successivo triennio l'indebitamento netto diminuirebbe gradualmente in rapporto al Pil, per raggiungere il 2,2 per cento nel 2027. L'incidenza del debito aumenterebbe quest'anno e nei due successivi, fino al 139,8 per cento del Pil, per poi stabilizzarsi nel 2027".

Condizioni buone banche, aumenta redditivita'

"Le condizioni del sistema bancario si mantengono buone. La redditivita' e' significativamente aumentata e resterebbe alta anche nell'anno in corso" e il deterioramento della qualita' credito e' lontano dai picchi dell'ultimo decennio. Lo segnala la Banca d'Italia nel rapporto sulla Stabilita' finanziaria. Secondo Bankitalia, "le principali fonti di vulnerabilita' sono riconducibili sia al potenziale peggioramento della qualita' dei prestiti, sia alle possibili difficolta' di raccolta in una fase di riassorbimento della liquidita' in eccesso da parte dell'Eurosistema. Non si attenuano inoltre i rischi legati all'evoluzione della situazione geopolitica internazionale, che potrebbero avere ricadute rilevanti sul quadro macroeconomico". 






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