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Economia
Borse, nozze Londra-Francoforte a rischio. Lse contro l'Antitrust Ue

La mega-fusione tra Deutsche Boerse e London Stock Exchange Group per creare il maggior operatore borsistico d'Europa e' sempre piu' a rischio. Ieri sera Lse ha affermato di non volere cedere la maggioranza della piattaforma italiana per il reddito fisso MTS pur di alleviare i timori delle autorita' antitrust sull'operazione di integrazione. Poche settimane fa le due borse hanno offerto alla Commissione Europa la cessione da 510 milioni delle attivita' di clearing francesi di Lse quale rimedio per ottenere il via libera nella convinzione che sia sufficiente a ridurre i timori dell'autorita' sulla posizione dominante nel business della compensazione di derivati e altri strumenti finanziari a spese di concorrenti piu' piccoli e degli investitori.

Tuttavia la Commissione Europa ha segnalato la possibilita' che la cessione non sia sufficiente per risolvere le preoccupazioni sull'eccessivo potere nel campo del reddito fisso e in altri ambiti in particolare sul mercato italiano. Lse ha quindi rivelato che la commissione vuole la cessione della maggioranza del capitale di MTS Spa, gestore dell'omonima piattaforma elettronica per il trading su bond governativi e altri strumenti di reddito fisso. Il gestore londinese e' pero' stato molto chiaro nell'affermare come MTS sia la maggior piattaforma per la carta italiana, il che la rende un business regolamentato sistematicamente importante. Lse ha quindi respinto la proposta, mettendo in chiaro che il suo business italiano, di cui MTS fa parte, rappresenta una delle maggiori fonti di ricavi e profitti e che la sua eventuale vendita andrebbe a danneggiare le sue relazioni con le autorita' di vigilanza in Europa.

Inoltre la cessione di MTS potrebbe richiedere la richiesta di autorizzazione alle autorita' italiane e di altre giurisdizione, come Regno Unito, Belgio, Francia e Usa, e metterebbe in crisi le attivita' di Lse in Italia e della nuova realta' con Deutsche Boerse nel caso la fusione venisse perfezionata. Lse e Deutsche Boerse hanno dunque proposto una soluzione alternativa insieme alla cessione di LCH, che la commissione ha a sua volta rigettato. Nessun dettaglio e' pero' stato rivelato sulla nuova opzione messa sul tavolo delle trattative con Bruxelles.

"Nel prendere in considerazione tutti i fattori rilevanti e agendo nel miglior interesse degli azionisti, il consiglio di amministrazione di Lse ha determinato l'impossibilita' di impegnarsi sulla vendita di MTS", ha affermato Lse, sottolineando l'intenzione di "continuare a prendere provvedimenti per cercare di attuare la fusione" con Deutsche Boerse nonostante lo stallo delle trattative con la commissione europea per ottenere il via libera alla fusione da 30 miliardi di dollari circa.

"Le parti attenderanno l'ulteriore valutazione da parte della Commissione Europea e attualmente si aspettano una decisione da parte della commissione sulla fusione entro la fine di marzo 2017", hanno affermato i due operatori borsistici. Lse ha comunque segnalato anche la possibilita' di abbandonare l'operazione in caso di necessita'. Il consiglio di amministrazione "e' altamente fiducioso sulla forza del business, delle strategie e delle prospettive su base stand alone".

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