Economia

Ceo Telecom, è colpo di scena. In crescita il nome di Gubitosi

Andrea Deugeni

Come anticipato da Affari, le quotazioni di Gubitosi sono salite nelle ultime ore.Sul suo nome pare ci sia anche il semaforo verde del governo

Sale il consenso sul nome di Luigi Gubitosi, ex amministratore delegato di Wind e direttore generale della Rai (con un passato in Fiat), nonchè già consigliere di Tim come scelta del comitato nomine per il prossimo chief finalcial officer di Tim. Le indiscrezioni uscite in questi giorni sull'indicazione di Alfredo Altavilla sembrano dunque ribaltate.

telecom ape (1)
 

Le quotazioni di Gubitosi sono salite nelle ultime ore e sul suo nome pare ci sia anche il semaforo verde da parte del governo: secondo i rumors, infatti, Gubitosi avrebbe sondato presso il vice presidente del Consiglio, Luigi Di Maio, la possibilità di liberarsi dall’incarico di commissario straordinario dell’Alitalia, a vendita non ancora terminata, per eventualmente andare a ricoprire la poltrona liberata dal manager israeliano Amos Genish (a cui il Cda ha ritirato le deleghe martedì).

Fino a 48 ore fa, come anticipato da Affaritaliani.it, il consigliere in pole position per andare a ricoprire il ruolo di amministratore delegato di Tim era l'ex capo dell'area Emea di Fca Altavilla, consigliere indipendente della compagnia telefonica. Una scelta obbligata e a tempo su cui gli azionisti sarebbero dovuti convergere turandosi il naso.

Altavilla infatti è un manager completamente a digiuno di business regolati e di telecomunicazioni, privo dunque delle fondamentali competenze industriali che servono a Telecom in questo momento per azionare la leva dello sviluppo e uscire così dalla crisi di redditività che la sta caratterizzando e dall'empasse borsistica in cui si trova il titolo, a un passo dai minimi storici.

luigi gubitosi
 

Oltretutto sull'ex dirigente del Lingotto dal carattere fumantino pesavano anche le riserve dei soci, dopo la sua uscita da Fca pochi giorni dopo la morte di Sergio Marchionne, grande condottiero d'azienda di cui Altavilla puntava a raccogliere l'eredità (il presidente John Elkann gli ha invece preferito il capo di Jeep Mike Manley, provocandone il disappunto. Da lì, l'uscita dal colosso automobilistico sbattendo la porta).

Ma quello di Altavilla era l'unico nome "disoccupato" e disponibile, essendo gli altri consiglieri-pretendenti fuori gioco: l'ex Immsi e Alitalia Rocco Sabelli si è subito tirato fuori, come anche il presidente (ex Enel) Fulvio Conti, rifiutando quello che sarebbe stato un incarico a tempo (fino ad aprile, la prossima assemblea) visto che il fronte anti-Vivendi che il fondo Elliott è riuscito a coagulare nell'assemblea di maggio è in dissoluzione a causa delle quotazioni - in continua discesa dal cambio di governance - del titolo (nel 2019 Bollorè è pronto al contro-ribaltone). Anche Luigi Gubitosi non era della partita, in quanto impegnato nella complessa ristrutturazione di Alitalia. Da qui, l'orientamento senza via d'uscita del Cda espressione del fondo americano Eliott sull'ex Fca. 

IL GIALLO DEL COMITATO NOMINE/ Dopo una fuga di notizie che davano per fatta la nomina dell'ex Wind Gubitosi a lavori in corso, il comitato nomine di Tim ha precisato (senza smentire) che "qualsiasi determinazione è totalmente prematura", ricordando che la decisione sulla nomina del nuovo amministratore delegato "spetta al consiglio di amministrazione, convocato il prossimo 18 novembre". A fine lavori, poi l'azienda ha informato che "le attività volte alla preparazione delle deliberazioni che saranno assunte dal Cda del prossimo 18 novembre sono in corso". 

Ma, sempre come anticipato stamattina dal direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino, nelle ultime ore sull’ex amministratore delegato di Wind e ex direttore generale della Rai ha fatto parzialmente breccia il pressing degli azionisti di Telecom, poco convinti della scelta “obbligata ma pessima” di Altavilla.

Così Gubitosi, dopo settimane e settimane di corteggiamenti e fermi dinieghi, ha fatto sapere che se gli azionisti di Alitalia e il governo gli avessero lasciato disco verde e gli avrebbero consentito di abbandonare in un momento molto delicato per l'aviolinea l’incarico di commissario, avrebbe potuto accettare di prendere il posto di Genish, vittima delle divisioni tra i soci. Disponibilità che, sempre nelle ultime ore, pare essere arrivata visto che il comitato nomine di Tim che si è riunito stamattina ha visto recapitare sul proprio tavolo anche la candidatura di Gubitosi.