Cir, torna l'utile nel 2015. Da de Benedetti cedola di 0,044 cents
Cir torna all'utile e al dividendo dopo quattro anni. Il gruppo della famiglia De Benedetti attivo nei media (L'Espresso), componentistica per autoveicoli (Sogefi) e sanità (Kos), ha registrato nel 2015 un risultato netto di 42 milioni rispetto a una perdita di 23,4 milioni nel 2014. Il margine operativo è stato pari a 218,2 milioni (+10,9%) e i ricavi a 2.544,4 milioni (+6,3%). La capogruppo ha chiuso ancora in perdita per 8,4 milioni (ma in miglioramento rispetto al rosso di 27,4 milioni dell'anno precedente) dopo svalutazioni di partecipazioni per 11,7 milioni.
Il Cda di Cir ha deciso quindi di proporre all'assemblea un dividendo unitario di 0,044 euro. "Siamo molto soddisfatti del lavoro svolto e del miglioramento dei risultati del gruppo nel 2015. Con il ritorno al dividendo abbiamo voluto dare un segnale di fiducia a tutti i nostri azionisti'', ha commentato il presidente Rodolfo De Benedetti. Per l'amministratore delegato di Cir, Monica Mondardini, ''è stato un anno positivo per il gruppo. Siamo tornati in utile grazie ai migliori risultati delle nostre partecipate e alle buone operazioni della capogruppo, in particolare la cessione di Swiss Education Group. Ci attendono altre sfide complesse in tutte le nostre attività ma siamo soddisfatti del cammino fin qui percorso nell'interesse della società e di tutti i suoi azionisti".
L'aumento dei ricavi è stato trainato da Sogefi e Kos, che hanno conseguito crescite rispettivamente dell'11,1% e 11,9%. E sono state sempre le controllate nelle componenti per auto e nella sanità ad aver contribuito al margine operativo lordo. In particolare i ricavi di Kos, l'unica delle società controllate a non essere quotata in borsa e a non aver quindi comunicato i risultati, ha registrato ricavi per 439,2 milioni, un Ebitda di 73 milioni (+20,9%) e un utile netto di 19,8 milioni (da 12,3 milioni) Sul fronte patrimoniale, l'indebitamento finanziario netto consolidato del gruppo Cir a fine dicembre ammontava a 121,7 milioni (da 112,8 milioni di un anno prima) mentre la capogruppo aveva una posizione finanziaria netta positiva per 417,9 milioni (positiva per 379,5 milioni a fine 2014).
Per quanto riguarda poi le prospettive per l'anno in corso ''L'andamento del gruppo Cir nel 2016 sarà influenzato dall'evoluzione del quadro economico italiano, il cui impatto è significativo in particolare sul settore media, nonché dall'andamento dei principali mercati automobilistici mondiali per il settore della componentistica'', segnala la società in una nota ricordando che il 2 marzo Cir, insieme a l'Espresso, ha firmato un memorandum of understanding con Itedi e i suoi azionisti (Fca e famiglia Perrone) per fondere l'editore de La Stampa e del Secolo XIX nell'Espresso.