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Economia
Confindustria,Gay:"Taglio di 4 punti dell'Ires nella prossima manovra"

 

di Andrea Deugeni
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@andreadeugeni

SANTA MARGHERITA LIGURE Il muro della crisi economica sta crollando, la guerra è finita, ma adesso la pace è tutta da costruire. Il presidente Marco Gay ha aperto la sua relazione al quarantaseiesimo convegno dei Giovani di Confindustria utilizzando la metafora del muro di Berlino. "Il nostro muro non aveva Checkpoint Charlie ma, al pari della cortina di ferro, la crisi ci ha bloccato in una stagnazione economica , sociale e politica", ha detto Gay. "Il muro sta cadendo, adesso è il tempo di portare dall'altra parte tutti quelli che non hanno avuto il coraggio o i mezzi per superarlo fino ad oggi" e "se in tanti hanno paragonato questi anni di crisi ad una guerra, oggi forse possiamo dire: la guerra e' finita. Ma la pace è tutta da costruire".

Il muro della crisi, ha sottolineato Gay, sta crollando: con l'addio all'articolo 18 (che deve essere esteso anche agli statali), al sistema pensionistico retributivo, alla Pa che "secreta gli atti", ai vitalizi parlamentari, a una scuola che "non si alterna con il lavoro ma con gli scioperi", a un fisco che "tassa i dipendenti anche quando non si fanno i profitti", al "rigore di Bruxelles". "Diciamoci la verità: solo qualche anno fa ci sarebbe sembrato impossibile", ha detto Gay. Adesso, ha ribadito, "non servono Piani Marshall ma business plan" e "creare una vera libera concorrenza verso l'alto e gettare una rete sopra l'abisso, come diceva Churchill".

 

In una fase di grande cambiamento, il presidente dei Giovani di Confindustria vede alcuni segnali di svolta: nel campo finanziario, in quello infrastrutturale, giudiziario, politico e sociale, costituzionale. "Questo è il tempo di rilanciare, di osare, di intraprendere".

A partire in concreto da cosa? L'intervento in cima alla lista delle priorità per Gay è il taglio delle tasse, ovviamente a partire dalle imprese. "Ci aspettiamo dal Governo serietà e coerenza per realizzare nella prossima Legge di Stabilità il taglio dell'Ires di 4 punti, come era stato promesso", ha spiegato il numero uno dei Giovani di Viale dell'Astronomia, una richiesta a cui dovrà dar risposta nel pomeriggio il presidente del Consiglio Matteo Renzi al debutto ufficiale di fronte a una platea nazionale della galassia di Confindustria.

Per Gay, "siamo ad una svolta finanziaria. Fino ad oggi le imprese hanno preferito il finanziamento a debito rispetto a quello in equity, ma se verrà portata a compimento la riforma fiscale, senza altri stop elettorali come quello dell'Imu, l'idea del niente tasse per chi investe nelle piccole e medie imprese potrebbe davvero far fluire la ricchezza privata degli italiani verso chi produce, verso l'economia reale".

Poi, un business plan, un piano di rilancio incentrato sull'innovazione e sul territorio. Il presidente dei Giovani ha apprezzato l'annuncio del ministro Calenda di un piano industriale in arrivo a settembre: "Speriamo non rimanga un annuncio", ha detto Gay, "non vogliamo leggerlo a settembre, vogliamo scriverlo insieme da oggi. E abbiamo la nostra proposta". Proposta che parte da un assunto: "La politica delle crisi e quella dell'innovazione hanno bisogno di funzionare insieme. Il Paese è cambiato e serve una convivenza non solo generazionale ma anche industriale. Se siamo d'accordo su questo - ha scandito Gay - partiamo da qui e applichiamolo sul territorio".

"Se distinguiamo infatti la fase di start, di nascita, e la fase up, di crescita, scopriamo che le startup crescono solo dove esiste già un ecosistema produttivo locale, aziende già sviluppate, un sistema di filiere già avviato, un insieme robusto di fornitori e clienti", ha spiegato Gay. "Per esempio, in Lombardia le startup che crescono di più, al pari delle altre locomotive europee, sono principalmente quelle della moda, dei servizi, del medium-tech. Ovvero i settori dove da anni quel territorio è forte. Insomma, per evitare di veder volare via queste nuove imprese e il capitale di know how che hanno creato, i distretti produttivi locali sono essenziali quanto gli incubatori. Smettiamo - ha concluso Gay - di pensare allora che la risoluzione delle grandi crisi industriali sia un discorso e che gli incentivi per le startup o per le pmi innovative siano tutt'altro".

Infine, le riforme e, come spiegato anche due settimane fa dal presidente della Confindustria Vincenzo Boccia, quella del referendum costituzionale è "l'occasione che non possiamo perdere". "La riforma perfetta, lo sappiamo, non esiste. Esistono però - ha spiegato Gay - grandi passi avanti che potremmo fare: cose scontate, forse, ma delle quali l'Italia ha discusso per anni senza venirne mai a capo" come il superamento del bicameralismo perfetto, l'eliminazione del Cnel, una ripartizione "logica" delle competenze tra Stato e Regioni.

 

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