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Economia
Eni, l’a.d. Descalzi incontra il primo ministro egiziano Sherif Ismail

L’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha incontrato il primo ministro egiziano Sherif Ismail.

 

Al centro dell’incontro il giacimento di Zohr, il più grande giacimento di gas naturale nel mar Mediterraneo. In particolare, i due interlocutori si sono confrontati sullo stato del progetto, il suo futuro e l’impatto che avrà sull’economia locale.

 

#EniRecord: il giacimento di Zohr, la grande sfida di Eni
 


Il giacimento di Zohr rappresenta una delle grandi sfide di Eni: iniziata nel 2012 con la decisione di entrare in gara per l’aggiudicazione dell’area, la scommessa si rivela vincente quando, grazie ad un team di professionisti altamente specializzati, nel 2015 viene individuato il più grande  giacimento di gas naturale, il giacimento di Zohr per l’appunto.

 

Eni in Egitto, il giacimento di Zohr: lo stato dei lavori e il suo futuro

 

L’a.d. Claudio Descalzi ha illustrato al primo ministro le tappe che stanno segnando il rapido sviluppo del progetto. Grazie alle importanti sinergie operative che Eni ha saputo sfruttare con le proprie strutture presenti nell’area, Zohr ha raggiunto, in poco meno di 2 anni dalla sua scoperta, un livello di completamento dei lavori pari all’80%, risultato record nell’industria petrolifera.

Con un potenziale di 850 miliardi di metri cubi di gas in posto, Zohr non solo sarà in grado di soddisfare la quasi totalità della domanda interna di gas naturale per i prossimi decenni a venire, ma sarà anche in grado di creare le condizioni per consentire all’Egitto di tornare a essere un esportatore netto di energia.

 

Descalzi incontra il primo ministro egiziano Ismail: la dichiarazione dell’a.d. Eni

 

"Nel primo semestre dell'anno abbiamo ottenuto risultati eccellenti che confermano la bontà della nostra strategia". E' quanto afferma l'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, dopo la diffusione dei conti. In una nota, il top manager ricorda che Ghana, Angola e in Indonesia  il gruppo ha "avviato in tempi record la produzione di tre grandi progetti offshore, dimostrando la nostra eccellenza anche nella fase di sviluppo, oltre che in quella esplorativa che ci ha garantito nel primo semestre 500 milioni di barili di nuove risorse. Nei primi sei mesi dell'anno, abbiamo così ottenuto circa 200 mila boe/giorno di nuova produzione, raggiungendo un tasso di crescita superiore al 6% e proseguendo nel trend intrapreso già nei mesi precedenti. A questo si andrà ad aggiungere l'avvio della produzione del campo di Zohr, che avverrà entro la fine dell'anno".  

Questi risultati, prosegue Descalzi, "sono stati realizzati mantenendo una struttura di spesa estremamente efficiente, grazie alla quale ridurremo i capex di circa il 18% rispetto al 2016 come da piano. I business del gas, della R&M e della Chimica continuano a ottenere risultati sopra le attese: la Chimica, in particolare, ha raggiunto un risultato record con oltre 300 milioni di euro di Ebit, segno che gli sforzi fatti per il potenziamento, riposizionamento dei portafogli prodotti e la ricerca di efficienza stanno dando i loro frutti. Tutto questo ci ha consentito, nonostante uno scenario Brent ancora volatile, una generazione organica di cassa di circa 5 miliardi di euro con un free cash flow di 700 milioni di euro: siamo quindi in grado di confermare gli obiettivi di copertura organica di investimenti e dividendo. Su queste basi", conclude Descalzi, "confermerò la proposta al cda del 14 settembre di un acconto dividendo pari a 0,40 euro per azione".

 

Eni in Egitto dal 1954

 

Eni è presente in Egitto dal 1954. Nel 2015 la produzione è stata di 189 mila boe/giorno in quota Eni, rappresentando circa l’11% della produzione annuale di idrocarburi.

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