Economia
Eni, produzione record nel 2018. Il Ceo Descalzi raddoppia i profitti
Record della produzione di idrocarburi per l'Eni con 1,85 milioni di barili al giorno
Eni ha approvato i risultati consolidati dell'esercizio 2018 che si è chiuso con un utile operativo adjusted di 11,24 miliardi, pressoche' raddoppiato rispetto al 2017 e a 2,99 miliardi nel quarto trimestre, +49% rispetto al quarto trimestre 2017. Anche l'utile netto adjusted e' quasi raddoppiato rispetto al 2017 a 4,59 miliardi (1,46 mld nel quarto trimestre +55% rispetto al quarto trimestre 2017) e l'utile netto e' salito a 4,23 miliardi nell'esercizio. Anno in cui il colosso petrolifero guidato da Claudio Descalzi ha registrato il record della produzione di idrocarburi con 1,85 milioni di barili al giorno, in crescita del 2,5% rispetto al 2017 a prezzi costanti. "La produzione giornaliera più alta di sempre", ha sottolineato il Ceo.
Il consiglio di amministrazione intende proporre all'assemblea degli azionisti, che si terrà in un'unica convocazione il 14 maggio 2019, la distribuzione di un dividendo di 0,83 euro per azione (0,80 euro nel 2017) di cui 0,42 distribuiti nel settembre 2018 a titolo di acconto. Il dividendo a saldo di 0,41 per azione sara' in pagamento dal 22 maggio 2019 con stacco cedola il 20 maggio 2019.
"Nel corso del 2018 abbiamo lavorato su due fronti: la continua ottimizzazione del portafoglio di business esistente e il suo potenziamento per il futuro, in linea con la strategia annunciata. I risultati, grazie anche al contributo di quanto fatto nel quarto trimestre, sono stati ottimi in entrambi i casi", ha aggiunto poi Desclazi, commentando i risultati.
"Per quanto concerne il portafoglio esistente, abbiamo - dice - raddoppiato il risultato operativo ed il risultato netto in presenza di un prezzo Brent in euro cresciuto solo del 25% rispetto al 2017. La cassa operativa è cresciuta del 35% consentendo, dedotti gli investimenti rimasti sostanzialmente costanti a riprova della disciplina adottata, di coprire l'esborso per dividendi pari a 3 miliardi e di ridurre di importo pressoché uguale il debito netto, sceso a 8,3 miliardi".