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Economia
Eredità Agnelli, stop dal Tar alla pubblicazione delle opere d'arte
Gianni Agnelli e i quadri Lo stagno delle ninfee (1899) di Claude Monet e Donna che piange di Pablo Picasso (1937)

Eredità Agnelli, il Tar annulla il via libera del Ministero alla pubblicazione delle opere d'arte

E' stata annullata dal Tar del Lazio la nota con cui il Ministero della Cultura aveva dato il 'via libera' a conoscere l'elenco delle opere d'arte appartenute a Gianni Agnelli e ai suoi eredi. I giudici amministrativi hanno accolto il ricorso presentato da John, Lapo e Ginevra Elkann, nipoti dell'Avvocato. A chiedere la consultazione era stato, avvalendosi dell'istituto dell'accesso civico generalizzato', un giornalista della trasmissione Rai 'Report'. I legali degli Elkann, fra l'altro, avevano sollevato il problema della tutela della sfera di riservatezza delle persone interessate e della conservazione dei beni in questione, oltre al fatto che la richiesta fosse "non proporzionata rispetto allo scopo tipico dell'accesso civico generalizzato". E' quanto riporta l'Ansa.

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Il Tar, valutato il quadro normativo in tema di 'accesso civico generalizzato' nonché il fatto che "non vi sono ragioni per dubitare che anche il giornalista, nell'esercizio della propria attività professionale, possa accedere alle informazioni e alla documentazione in possesso di una pubblica amministrazione", si è poi concentrato sul 'calare' la normativa sul campo della tutela e valorizzazione dei beni culturali.

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In tema di restrizioni (soprattutto riguardo al fatto se la normativa speciale estende la salvaguardia anche a beni di proprietà privata), "è la stessa lex specialis ad aver previsto precisi limiti e condizioni alla conoscibilità da parte del pubblico dei dati detenuti dal Ministero della cultura". In più, "è il legislatore ad avere stabilito, in via generale e astratta, una limitazione alla libera consultazione del patrimonio informativo esistente presso il Ministero, e dunque alla accessibilità alle informazioni concernenti i beni culturali, considerando preminenti gli interessi alla sicurezza del bene e riservatezza del soggetto che ne è titolare".

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Alla fine, secondo i giudici "la valutazione effettuata dal resistente Ministero, incentrata sul bilanciamento tra i contrapposti interessi in gioco funzionale ad ovviare ad un 'pregiudizio concreto' a carico dei soggetti controinteressati all'accoglimento dell'istanza, risulta essere 'fuori fuoco'"; con la conseguenza che il ricorso di John Philip Elkann, Lapo Edovard Elkann e Ginevra Elkann "va accolto, con conseguente annullamento del provvedimento con cui il Ministero della cultura ha accolto la richiesta di accesso civico generalizzato presentata dal controinteressato".

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