Economia

Facebook replica allo stop UniCredit: "Interessati ai clienti e a proteggerli"

UniCredit ha "interrotto ogni attività pubblicitaria e di marketing con Facebook a seguito dei recenti episodi e della reazione della azienda rispetto ad essi"

Facebook prende atto della decisione di Unicredit di tagliare i ponti con il social network, che secondo l'amministratore delegato della banca italiana, Jean Pierre Mustier, non ha un comportamento etico e risponde alle critiche della più internazionale delle banche italiane. Interpellato da Radiocor, un portavoce di Facebook ha affermato che "gli inserzionisti sono interessati alle persone, e anche noi.

Mentre alcuni di loro hanno sospeso gli annunci, molti altri hanno espresso il loro sostegno per le misure che stiamo prendendo per proteggere le informazioni delle persone. Prendiamo sul serio tutti i feedback: stiamo lavorando con i nostri partner per rendere le nostre piattaforme ancora piu' sicure".

Facebook ha annunciato una serie di iniziative successivamente allo scandalo, esploso lo scorso marzo, relativo a Cambridge Analytica: la ormai defunta societa' londinese di dati e' stata accusata di avere "impropriamente" condiviso i dati di 87 milioni di utenti Facebook senza il loro consenso. Il titolo Facebook ieri ha perso l'1% a 183,81 dollari. Da inizio anno ha guadagnato il 4,17% e negli ultimi 12 mesi il 6,88%.

Il gruppo di Menlo Park (California) ha una capitalizzazione di 530,7 miliardi di dollari. Ieri Mustier, parlando in conferenza stampa di presentazione dei conti semestrali, era stato chiaro: finché il social network, che secondo il Wall Street Journal starebbe cercando da settimane di convincere grandi istituti americani come Jp Morgan Chase, Wells Fargo e Citigroup a fornirgli l’accesso alle informazioni della clientela, non avrà un comportamento “eticamente accettabile”, Unicredit non avrà più alcun tipo di rapporto commerciale.

“Facebook aveva garantito che non avrebbe usato i dati dei suoi utenti e invece lo ha fatto”, al contrario di Unicredit, che “non condivide i suoi dati con nessuno”, aveva tenuto a sottolineare Mustier. Niente più sponsorizzazioni dunque per il momento. Il divieto non vale peraltro per la fanpage dell’istituto, che vanta oltre 550 mila “like” ed è puntualmente aggiornata.