Facility Management, Mattioli: “Legge quadro su servizi farà crescere settore"
Sempre più richiesti Manager capaci di creare un ambiente di lavoro che favorisca l’efficienza produttiva attraverso attività diverse per un mercato 135 mld
Si scrive Facility Management, si traduce in una vastissima gamma di servizi per la gestione e la valorizzazione dei patrimoni immobiliari e urbani pubblici (manutenzione, pulizia, igiene ambientale, energia, security, logistica, ecc.), che dà corpo ad un mercato dal valore potenziale di 135 miliardi di euro. Si tratta, ad esempio, di servizi quali la pulizia, reti di telecomunicazione, la sicurezza aziendale, energia, logistica, ristorazione collettiva e altro ancora. L’Associazione Nazionale Imprese di Pulizia e servizi integrati, ANIP-Confindustria, s’impegna nell’implementazione dell’intero comparto candidatosi a giocare un ruolo da protagonista per l’economia del Paese. Ce ne parla il Presidente Lorenzo Mattioli.
Qual è il contesto socio-economico in cui si colloca il Facility Management?
“Il comparto dei servizi per la gestione integrata e coordinata degli spazi è un mercato cui appartengono migliaia di PMI. Si tratta di un settore in continua crescita, tant’è che dai dati del Centro Studi Confindustria (ottobre 2016) emerge un aumento in questi ultimi anni di 5,5 punti contro un calo del manifatturiero del 6,5%; inoltre, l’impatto in termini occupazionali è enorme, si tratta di circa 2,5 milioni di lavoratori potenziali. E ancora, secondo l’ultimo rapporto Istat, la famiglia dei Servizi è cresciuta nel secondo trimestre 2018 di 3,2 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2017. Una vera e propria ‘industria dei servizi’ che ha una sfida importante davanti a sé: creare una identità del comparto capace di assemblare tratti comuni di attività, anche molto diverse tra loro.”
Quali sono i prossimi passi per regolare il settore?
“Durante la terza edizione di LIFE 2018 (Labour Intensive Facility Event), che si è tenuta qualche giorno fa a Capri, è emersa la necessità di avviare un percorso condiviso con i nostri utenti finali, ovvero i cittadini, aziende e parti sociali per formulare una proposta di legge quadro sui Servizi che ridefinisca e avvii le condizioni per contribuire alla crescita del comparto in un quadro di regole certe. È un passo importante rafforzato anche dall’appoggio del Governo per innovare e efficientare i modelli di gestione dei servizi.”
Nel concreto, chi è il facility manager?
“E’ una figura manageriale che serve per connettere immobili, spazi di lavoro e servizi per i dipendenti, al fine di organizzare i servizi per creare un ambiente che favorisca l’efficienza produttiva con una attenta gestione dei costi. Sino ad oggi la formazione è avvenuta sul campo, ma in futuro sarà necessario avviare corsi di formazione specialistica di tipo universitario. In tal senso, ANIP-Confindustria saluta con favore il primo corso di Laurea magistrale interfacoltà tra Architettura e Ingegneria in ‘Gestione del progetto e della costruzione e dei sistemi edilizi-Master in Project and Construction management of building systems’.”
Che rapporto c’è oggi tra il Facility Management e la valorizzazione dei beni culturali in Italia?
“Il sistema dei Beni Culturali in Italia è il più grande esistente al mondo che, però, non è valorizzato al meglio. Purtroppo, anche il crollo del tetto della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami a Roma, avvenuto il 30 agosto scorso, è sintomatico di una questione urgente da affrontare, legata alla gestione e la manutenzione del patrimonio pubblico italiano. Alla luce di questo, le aziende di Facility Management sono in grado di offrire quel supporto strategico per la gestione dei Beni Culturali volto a innalzare il livello di qualità dei servizi. A tal proposito, il MIBACT ha individuato diverse macro-categorie di Facility Management in cui intervenire, tra cui: manutenzione/conservazione dei beni culturali e degli edifici, servizi di governo, formazione del personale, logistica e trasporti. Inoltre, la qualità dei Servizi per l’enorme patrimonio esistente rappresenta la prima forma di valorizzazione e tutela degli stessi. Siamo pronti, con le nostre aziende, a raccogliere questa sfida che condurrà il Paese verso un miglioramento socio-economico e culturale.”
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