Fca, ancora effetto Dieselgate. Multa vicino ai 2 miliardi: titolo giù
Secondo gli analisti l'incertezza sull'ammontare della multa, che i broker stimano in un range compreso tra 1 e 2 miliardi, continuerà a pesare sul titolo
Fiat Chrysler arretra ancora a Piazza Affari e cede il 3,63% a 18,11 euro dopo le indiscrezioni circolate nei giorni scorsi su un'offerta, da parte del Dipartimento di Giustizia Usa, di una proposta di accordo per la questione dieselgate che impone al gruppo auto di richiamare 104 mila veicoli prodotti nel periodo 2014-16 con l'ipotesi di 'una sanzione civile molto consistente' (non quantificata).
Su questa prospettiva, venerdì scorso, a Wall Street il titolo aveva ceduto oltre il 7%. Secondo gli analisti la reazione del mercato e' stata eccessiva ma l'incertezza sull'ammontare della multa, che i broker stimano in un range compreso tra 1 e 2 miliardi, continuera' a pesare sul titolo.
"Ci aspettiamo che le azioni di Fca restino deboli anche per i prossimi giorni, come conseguenza dell'incertezza sull'ammontare della multa che la societa' dovra' pagare. Detto questo, il mercato sembra aver reagito eccessivamente", afferma Mediobanca, che rileva come il calo del 7% del titolo a New York, venerdi' scorso, sia costato circa 2,5 miliardi di dollari di capitalizzazione.
Fidentiis stima una multa da 1,5 miliardi di euro, Piazzetta Cuccia da 2,2 miliardi di dollari (inclusi i costi per i richiami delle 104 mila vetture coinvolte), Intermonte ipotizza, nello scenario peggiore, 1,2 miliardi di euro ma valuta Fca scontando 'solo' 445 milioni per la sanzione. Jefferies parla di costi totali fino a 1,6 miliardi di dollari mentre Banca Akros teme un impatto di 2 miliardi di euro dalla vicenda.
Equita, che su Fca ha target price a 20,4 euro con rating hold, include al proposito una stima di costi cash non ricorrenti di 0,8 miliardi di euro (pari a 0,5 euro per azione). Il broker ricorda inoltre che resterebbero invece aperti il processo penale e il contenzioso con le autorita' antinquinamento californiane, con le quali ci sarebbero trattative ma non si sarebbe ancora arrivati a un accordo.
Secondo Akros, invece, Fca potrebbe vendere parte di Magneti Marelli per compensare l'esborso della multa negli Stati Uniti, limitando cosi' il suo impatto sui target 2018. Al proposito, va ricordato che il Ceo Sergio Marchionne ha sempre sottolineato che le conseguenze della multa saranno gestibili e non avranno conseguenze sul raggiungimento degli obiettivi di fine anno. La stessa Akros osserva che nella valutazione di Fca (rating buy, target price 2,5 euro) ipotizza un impatto di 2 miliardi di euro 'per eventuali multe o conseguenze del problema delle emissioni diesel negli Stati Uniti'.