Economia
"I mercati iniziano a fidarsi del governo". Intervista ad Alberto Bagnai
Il presidente leghista della Commissione Finanze del Senato ad Affaritaliani.it
Davvero ci sarà un attacco speculativo sui mercati contro l'Italia a breve? "La stessa Moody's ha rimandato la pagella sull'Italia perché vuole affinare il giudizio, proprio quando tutti (o quasi) danno per certo il downgrade, cioè la bocciatura, del nostro Paese. Non ho elementi in tal senso". Risponde così, intervistato da Affaritaliani.it, Alberto Bagnai, presidente leghista della Commissione Finanze del Senato.
Secondo l'economista euroscettico, "i mercati iniziano ad avere fiducia nel governo Lega-M5S perché sanno una cosa che l'Europa non capisce, ovvero che per distribuire valore agli azionisti e ai risparmiatori bisogna prima creare valore. Cosa che con l'austerità non accade. E i mercati stanno cominciando a capirlo visti anche i colloqui che ho avuto con esponenti dell'industria finanziaria. Servono stimoli a favore della crescita ma questa Unione europea non intende capirlo e tutto ciò ci addolora. Se non comprende un concetto così semplice - spiega Bagnai - il sospetto legittimo è che l'Ue non sia un progetto di solidarietà tra uguali ma un progetto imperialistico di chi, come la Germania, crede - e sottolineo crede - di essere più forte. Voglio ricordare ai fratelli tedeschi che ogni persona, Stato o azienda forte trova sempre una persona, Stato o azienda più forte di lui. Nel caso della Germania quelli più forti sono gli Stati Uniti, stanchi delle ottuse politiche tedesche. Spero che questa evidente stanchezza americana e le elezioni europee in programma l'anno prossimo convincano i tedeschi a sposare una linea di razionalità e di rilancio dell'economia, non di tagli, che trova anche il favore dei mercati".
Bagnai infine non si sbilancia sul possibile sforamento del tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil e afferma: "Dal punto di vista economico quel valore non ha alcun senso. E' una questione politica e di rapporti tra Stati. Non decido io ma il governo, però, ripeto, economicamente non ha alcun significato ed è un principio politico che regola gli accordi e i trattati intergovernativi".