Economia
Ieo-Monzino, la difesa di Nagel? Quelle promesse a Cuccia...Rumors

Le mire dei poli Humanitas-San Donato sullo Ieo-Monzino
di Andrea Deugeni
@andreadeugeni
Ma sarà proprio così? Ma davvero si tratta solo di una semplice promessa fatta in punto di morte? Mentre si attende che il consiglio d’amministrazione dello Ieo, presieduto da Carlo Buora, prenda in esame mercoledì 22 l'offerta congiunta presentata da Gianfelice Rocca e da Paolo Rotelli per il gruppo fondato da Umberto Veronesi e da Enrico Cuccia nel 1991 (che nel 2000 acquisì anche il Centro cardiologico Monzino), uno degli argomenti che tiene banco negli ambienti finanziari milanesi è la strenua opposizione dell'amministratore delegato di Mediobanca, Alberto Nagel, alla vendita dello Ieo-Monzino ai due poli ospedalieri Humanitas e San Donato.
Oltre a Mediobanca, nel parterre de roi del capitale azionario dello Ieo siedono altri nobi blasonati di Piazza Affari come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco-Bpm, Pirelli, UnipolSai, Italcementi, Rcs Mediagroup, Telecom e Banca Mediolanum e quella di Nagel, assieme a Unipol, che in toto possiedono circa il 30% delle quote, pare siano le uniche due posizioni contrarie all'operazione. Deal che, dopo l'accorpamento Humanitas-Ieo e San Donato-Monzino, creerebbe due poli d'eccellenza rispettivamente nell'oncologia e nella chirurgia cardiovascolare.
Secondo alcune indiscrezioni, pare che il niet di Nagel sia ispirato da una sua promessa a Cuccia in punto di morte sul fatto che lo Ieo non sarebbe mai dovuto finire in mano a singoli imprenditori privati. Come sono, appunto, Rocca e Rotelli. Volontà, certo, come anche il principio di mutualità, da tenere in considerazione. Ma che dopo la scomparsa di Veronesi, l'appoggio pubblico degli eredi del celebre oncologo al progetto Rocca-Rotelli e le valutazioni positive di altri soci all'operazione - sono le considerazioni che vengono fatte - forse andrebbero superati per sfruttare al meglio la leva delle sinergie. Con grande beneficio per i conti del gruppo e per la ricerca.