Ilva, passo indietro di Emiliano. Ritirata la richiesta di sospensiva al Tar
Il ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda: "E' un segnale positivo che scongiura il rischio spegnimento il 9 (gennaio)"
Primo passo per lo sblocco del dossier Ilva. "Tutto possiamo fare meno che mandare in fumo 14mila posti lavoro e decine miliardi per la bonifica ambientale. Ma sono sicuro che troveremo una soluzione", aveva sentenziato ieri il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni nella consueta conferenza stampa di fine anno. Ed oggi è arrivato un primo segnale che tranquillizzerà Arcelor Mittal, il neo acquirente dell'Ilva.
"Anche la Regione Puglia dopo il Comune di Taranto ha depositato la rinuncia alla richiesta di sospensiva al Tar sul Dpcm che contiene il Piano Ambientale per Ilva. E' un segnale positivo che scongiura il rischio spegnimento il 9 (gennaio). Ora lavoriamo insieme per il ritiro del ricorso", ha annunciato su Twitter il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda.
Il 9 gennaio il Tar di Lecce si sarebbe dovuto pronunciare sul ricorso presentato dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto contro il Dpcm del 29 settembre scorso che regolamenta il Piano Ambientale dell'Ilva che Am InvestCo, società controllata all'85% da ArcelorMittal, dovrà realizzare entro il 2023. In assenza del ritiro del ricorso da parte degli enti locali, il 9 gennaio si sarebbe dovuto avere una decisione che avrebbe potuto influenzare il percorso di trasferimento degli asset di Ilva.
Se il governatore della Puglia Michele Emiliano è sembrato determinato fino all'ultimo ad attendere la decisione dei giudici, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, ha invece sempre tenuto aperto un canale di dialogo con Calenda. Sotto Natale c'è stato uno scambio di lettere che potrebbero portare alla firma di un protocollo d'intesa Mise-Comune di Taranto nel quale il Governo sarebbe garante degli adempimenti richiesti da Taranto e accettati da Governo e ArcelorMittal nel corso del tavolo del 20 dicembre scorso.
Nei giorni scorsi Emiliano ha incontrato a Bari il vice presidente di ArceloMittal, Geert van Poelvoorde. Da parte sua ArcelorMittal,ha cercato di coprire il proprio investimento in vista delle complicazioni giudiziarie all'orizzonte. Attraverso i Commissari Straordinari, il colosso siderurgico ha chiesto al Mise, e quindi al Governo, di modificare il contratto di affitto con obbligo d'acquisto dei complessi aziendali facenti capo all'Ilva, nell'ipotesi di un accoglimento del ricorso da parte del Tar di Lecce.