Economia
Tre miliardi al cuneo e digital tax al 3%.Tutte le anticipazioni sulla manovra
“Meno tasse sui lavoratori per aumentare le buste paga: 3 miliardi in meno nel 2020 e 5 miliardi dal 2021". E’ il cuore della prossima legge di bilancio che sta prendendo forma in queste ore e che verrà inserita nel Documento programmatico che il governo Conte invierà a Bruxelles entro le 24 di stasera. Lo ha annunciato il vice ministro dell'Economia Antonio Misiani secondo cui "la manovra aiuterà l'Italia a ripartire". Legge che non contiene “alcun aumento Iva, nonostante la clausola di salvaguardia più alta di sempre (23 miliardi nel 2020 e 29 miliardi dal 2021), ma avrà una forte spinta agli investimenti pubblici e privati con oltre 50 miliardi per i prossimi 15 anni per sviluppo sostenibile e infrastrutture sociali, creando centinaia di migliaia di nuovi posti di lavoro”.
Ci sarà poi “una proroga per incentivi di Impresa 4.0 (estesi all'economia circolare), ecobonus, sisma bonus e bonus ristrutturazioni, credito d'imposta per investimenti al Sud; anticipo al 2022 della totale deducibilità Imu sui capannoni; piu' risorse per le famiglie, gratuità dei nidi per i nuclei a reddito basso e medio, un Fondo per avviare nel 2020 il riordino degli strumenti esistenti per realizzare l'assegno unico e la carta servizi per i figli”. Infine, “più risorse a scuola e sanità, avviando l'abolizione del superticket e un ambizioso piano per la casa”.
Riguardo al braccio di ferro sulle misure previdenziali, l’altro numero due del Tesoro, ma sponda grillina, Laura Castelli ha fatto sapere che “Quota 100 sarà intatta” e non sarà introdotto “nessuna tassa sulle Sim telefoniche". Parola che sono arrivate dopo l'incontro a Palazzo Chigi sulla legge di bilancio, incontro a cui, oltre alla Castelli, hanno partecipato il premier Giuseppe Conte, il numero uno del Mef Roberto Gualtieri e i tecnici di Via XX Settembre.
"E' un bel risultato, se si considera che la manovra che approderà questa sera in Cdm, sarà una manovra espansiva, per la crescita, che contempla anche il taglio del cuneo fiscale e che porterà all'aumento dei posti di lavoro, oltre a un corposo sostengo alle famiglie e ai disabili. In politica, come nella vita, il confronto paga sempre e dal confronto possono nascere idee importanti e buoni progetti. Penso che le basi ci siano tutte per ottenere ottimi risultati”, ha concluso la Castelli. Fonti del Mise poi hanno fatto sapere che "sono state riconfermate Industria 4.0 e la Nuova Sabatini".
Sul fronte Sanità, intervenendo a un convegno della Cgil sulla sicurezza nei luoghi di lavoro il ministro della Salute Roberto Speranza ha confermato che "nella manovra ci sono 2 miliardi in piu' per il Fondo sanitario nazionale, con un aumento dell’1,7%, un segnale che va nella giusta direzione. E ci sono 2 miliardi sull'edilizia sanitaria". Speranza ha confermato poi di voler "abolire i 10 euro di superticket che tengono fuori il pezzo più debole del Paese, mi sto battendo in tutti i modi per abolirli nel 2020", ha aggiunto. Infine, arriva la digital tax che frutterà 600 milioni su base annua. Lo prevede la relazione tecnica al decreto legge fiscale collegato, dl ancora in bozza di 55 articoli.
L'imposta sui servizi digitali prevede un'aliquota del 3% sui ricavi da applicare ai soggetti che prestano servizi digitali e che hanno un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni e un ammontare di ricavi derivanti dalla prestazione di servizi digitali non inferiore a 5,5 milioni. Le soglie vanno calcolate rispetto ai ricavi conseguiti l'anno precedente; l'esigibilita' dell'imposta e' prevista a fine 2020; introdotta un'eventuale sunset clause, cioe' l'imposta resta in vigore fino all'attuazione delle disposizioni che deriveranno da accordi raggiunti nelle sedi internazionali.
Nella legge di bilancio 2019 era stata introdotta l'imposta sui servizi digitali del 3% sui ricavi, in base alla direttiva europea dell'anno precedente in attesa di soluzioni definitive di carattere internazionale (Ocse). L'intervento legislativo ora interviene a decorrere dal 2020 e dispone che non e' piu' necessario emanare un apposito decreto ministeriale, come annunciato dal ministro Roberto Gualtieri la scorsa settimana a Bruxelles.
Per quanto riguarda l'identificazione del criterio in base al quale il dispositivo dell'utente si considera utilizzato nel territorio dello Stato, va fatto riferimento all'indirizzo di protocollo internet (IP) del dispositivo o ad altro sistema di geolocalizzazione. Le ipotesi di esclusione dalla base imponibile dell'imposta sui servizi digitali riguardano quelli di fornitura di un'interfaccia digitale il cui scopo esclusivo o principale e' quello di fornire agli utenti contenuti digitali, servizi di comunicazione o servizi di pagamento; i servizi finanziari regolamentati da parte di entita' finanziarie regolamentate e la cessione dei dati effettuata da questi soggetti. Resta inclusa, invece, la fornitura di servizi non regolamentati da parte di enti finanziari regolamentati.