Economia
Mes, il M5S chiede un vertice di maggioranza. Gualtieri in difesa di Conte
Mentre la Lega torna all’attacco sul Mes, il meccanismo europeo di stabilità, il M5S punta i piedi sull’ipotesi di “trattative all’oscuro del Parlamento” e chiede un vertice di maggioranza sulla questione. "Il Parlamento aveva dato un preciso mandato al Presidente del Consiglio. La discussione sul Mes deve essere trasparente, il Parlamento non può essere tenuto all'oscuro dei progressi nella trattativa e non è accettabile alcuna riforma peggiorativa", hanno spiegato in una nota i deputati M5S della commissione Finanze.
"Oggi è chiaro, invece, che la riforma del Mes sta andando proprio nella direzione che il Parlamento voleva scongiurare. Chiediamo al Capo Politico di far convocare un vertice di maggioranza, perché sul Mes noi non siamo d'accordo".
Nel frattempo fonti del Ministero dell’Economia corrono in aiuto del presidente del Consiglio Giuseppe Conte facendo sapere che il ministro Gualtieri ha inviato lo scorso 7 novembre al presidente della commissione Finanze del Senato Alberto Bagnai la richiesta di essere audito in merito alla riforma del (Mes), riforma della quale è stata programmata la firma in dicembre sulla base dell'intesa raggiunta dal Consiglio europeo nello scorso mese di giugno. Un’audizione che è stata calendarizzata per il prossimo 27 novembre.
Ieri Matteo Salvini aveva accusato Conte di “alto tradimento" per aver "firmato di nascosto, magari di notte, un accordo in Europa per cambiare il meccanismo europeo di stabilità, e trasformare il fondo salva Stati in fondo ammazza Stati". Salvini aveva chiesto a “Conte se senza autorizzazione del Parlamento e della Lega”, e aveva promesso “barricate dentro e fuori il Parlamento”.
Palazzo Chigi aveva bollato come “infondate e false le notizie diffuse da Salvini”, e spiegato invece che “né l’Italia né altri Paesi hanno sottoscritto la revisione del trattato sul Mes” la cui sottoscrizione è calendarizzata per dicembre. E ricordato che lo scorso 19 giugno Conte aveva riferito alle Camere accogliendo la risoluzione parlamentare di una valutazione finale del governo soltanto sull’intero pacchetto di riforme, non solo sul Mes, risoluzione che non approvava modifiche che penalizzassero gli Stati membri. «Il senatore Salvini - aveva scritto Palazzo Chigi -, avrebbe dovuto prestare più attenzione per l’andamento di questo negoziato, tanto più che l’argomento è stato discusso in varie riunioni di maggioranza, alla presenza di vari rappresentanti della Lega”.