Economia

Nasce Confindustria per la montagna per sviluppare le imprese nelle aree alte

Eduardo Cagnazzi

E' la nuova rete interna al sistema associativo per promuovere l'imprenditorialità in montagna.

Si chiama “Confindustria per la Montagna” la nuova rete interna al sistema associativo e sarà composta dalle territoriali e dalle federazioni regionali interessate a promuovere lo sviluppo delle terre alte attraverso progetti, provvedimenti e politiche pubbliche coerenti e finalizzate a sostenere la crescita economica e sociale di queste aree connotate da una riconosciuta e oggettiva specificità. Il battesimo di questa iniziativa di respiro nazionale è in programma venerdì 23 marzo a Cortina d’Ampezzo, alla presenza del presidente dell’organismo di viale dell’Astronomia, Vincenzo Boccia, del suo vice Stafan Pan e dei rappresentanti di quasi tutte le associazioni dell’arco alpino.
Il programma dell’incontro prevede due momenti di confronto. Il primo dedicato allo sviluppo dei territori montani, tra sostenibilità e innovazione. Due fattori decisivi per la competitività di questi luoghi. Ne discuteranno Anna Giorgi (direttrice di Unimont, l’università della Montagna di Edolo), l’economista Emanuele Felice (università di Pescara), Marco Baldi (Censis), Silvia Pagani (direttore di Confindustria Lombardia) e Valeria Ghezzi (presidente di Anef, l’associazione nazionale degli impianti a fune). La seconda tavola rotonda sarà invece incentrata sul tema del “fare impresa in montagna” e vedrà la partecipazione di Luca Mazzuccato, amministratore delegato di Errebi (Cibiana di Cadore); Lorenzo Delladio, presidente de La Sportiva (Ziano di Fiemme); Stefano Petris (amministratore del Prosciuttificio Wolf di Sauris; Fabio Esposito, general manager Ghelfi Ondulati (Buglio in Monte); Alessandro Ramazza, presidente di Assolavoro e Roberto Race advisor relazioni istituzionali Elite-Borsa Italiana. Le conclusioni dei lavori sono affidate a Vincenzo Boccia.

L’appuntamento di Cortina d’Ampezzo segnerà l’avvio di un nuovo progetto del sistema confindustriale italiano, che nelle intenzioni dei promotori dovrà servire a portare la “questione montagna” al centro dell’agenda politica, ma in una prospettiva diversa: delle terre alte occorre occuparsi non per assisterle, ma per far sì che il loro valore, le loro specificità, i loro tanti talenti siano valorizzati e messi in circuito, a beneficio di queste stesse aree e del Paese nel suo complesso. In quest’ottica, Confindustria intende svolgere un ruolo proattivo e rilevante.
“Condividiamo lo spirito positivo e propositivo che anima Confindustria per la Montagna”, dichiara Boccia. “Si tratta di un raggruppamento concepito non per sollecitare particolari benefici ma per ragionare sulla specificità di aree che possono contribuire meglio e di più alla crescita dell’economia nazionale. Il tutto in un’ottica di sistema che tiene insieme produzioni locali, eccellenze manifatturiere e tutela dell’ambiente a beneficio del mondo delle imprese e della popolazione residente cercando di fronteggiare criticità strutturali come l’invecchiamento e il calo demografico. La nostra montagna ha le carte in regola per recuperare capacità attrattiva e investimenti fornendo opportunità d’impiego ai nostri giovani attraverso una presa di consapevolezza delle proprie potenzialità accompagnata da scelte politiche adeguate che iniziative come questa fanno bene a sollecitare”.