Economia
Parità di genere e riconoscimento delle diversità per fare crescere le imprese
Presso la Camera dei deputati il forum annuale di CrossThink-Lab. Saranno illustrati due strumenti operativi a supporto delle politiche di diversity management
Parità di genere e riconoscimento delle diversità: strumenti e percorsi per la costruzione di una cultura aziendale moderna. E’ questo il tema del Forum annuale di CrossThink-Lab organizzato per il 20 marzo a Roma alla Camera dei Deputati nella Sala Nilde Iotti durante il quale saranno presentati due strumenti operativi elaborati dalla innovativa piattaforma a supporto delle politiche di diversity management per aziende quotate e P mi.
I lavori saranno aperti dal fondatore di CrossThink-Lab e amministratore delegato di Trim Corporate Finance, Lorenzo Betti, e dall’editorialista de “La Stampa” e già direttrice del Dipartimento delle Statistiche Sociali dell’Istat, Linda Laura Sabbadini.
Seguiranno due tavole rotonde, la prima aperta dalla presidente della Fondazione Bellisario, Lella Golfo, a cui parteciperanno anche l’eurodeputata Alessia Mosca, la dirigente generale Risorse umane del Ministero dell’Economia e delle Finanze Monica Parrella, la professoressa Anna Loretoni, ordinario di Filosofia Politica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e co-fondatrice di CrossThink-LAB, la componente del Consiglio di amministrazione di Banca Popolare Etica, Nicoletta Dentico. La seconda tavola rotonda sarà aperta dalla componente per Confindustria del Comitato Nazionale Parità del Ministero del Lavoro, Maria Cristina Bertellini, e proseguirà con la presidente del Centro Moda Polesano, Claudia Tosi, la sociologa del lavoro e fondatrice di Studio Duo, Marcella Chiesi, e la direttrice amministrativa dell’Apss Trento, Rosa Magnoni.
I due strumenti si collocano nel solco del filone di studi di CrossThink-LAB sulla Diversity, avviato dopo il convegno del 2016 “Diversity: un approccio interdisciplinare” e concretizzatosi nella costituzione di un gruppo di lavoro ad hoc composto da esperte del diversity management. Tale gruppo di lavoro ha prodotto due strumenti operativi differenziati sulla base del target aziendale considerato. Le aziende quotate e le Pmi sono infatti diversamente esposte al tema del diversity management, rispetto al quale hanno capacità di risposta diverse. Sia per struttura organizzativa che per gli effetti della legge Golfo-Mosca, le aziende quotate si sono dimostrate più proattive nella gestione delle diversità in azienda e nell’implementazione e mantenimento di policies interne in materia di inclusione.
“Lo strumento elaborato per le aziende quotate -spiega Lorenzo Betti (nella foto)- è pensato per l’autovalutazione (anche periodica), nella forma di un questionario per la rilevazione del livello di inclusione delle diversità nei CdA, al fine di fornire un supporto al monitoraggio interno rispetto alle policies introdotte, ai loro effetti e alla taratura degli interventi successivi. Le Pmi, per dimensioni, cultura e struttura organizzativa sono mediamente svantaggiate nel processo di riconoscimento e inclusione delle diversità in azienda e non hanno familiarità con pratiche di diversity management. Lo strumento elaborato per le aziende è per questo la Bussola per le organizzazioni, pensato supporto utile ad orientarsi nel primo approccio al riconoscimento delle diversità in azienda e alla loro inclusione”.
“Questa giornata -continua Betti- è densa di significati. In primis mi sento orgoglioso e grato a tutto il team di lavoro di questo progetto, per essere stato in grado di cogliere un’esigenza così attuale e darle un senso pratico. Il nostro think tank vuole essere un “laboratorio” di ricerca applicata per trasformare analisi di necessità socioeconomiche in azioni concrete. Per questo il gruppo di lavoro ha elaborato degli strumenti operativi, in particolare un sistema di metriche e misurazioni della capacità dei board aziendali di valorizzare le diversità della propria popolazione aziendale a partire dalla lente del genere. Oggi all’interno del mese delle donne presentiamo un modello di valutazione dei board rivolto alle aziende di maggiori dimensioni, ritenendo che la misurazione induca e stimoli ad atteggiamenti virtuosi e autostimolati di inclusione. Abbiamo puntato molto sull’analisi della capacità di inclusione nel mondo aziendale su differenti criteri (sociali, culturali, demografici) e li abbiamo differenziati per esperienze e dimensioni d’azienda. Per le PMI, abbiamo quindi ritenuto di affrontare il tema in una prospettiva di crescita e di consapevolezza, attraverso uno strumento come quello della Bussola che possa accompagnarle nel primo approccio al riconoscimento e alla gestione delle diversità. Abbiamo poi pensato, parallelamente, a dei progetti di formazione specialistici, disegnati da CrossThink-Lab e applicati attraverso e grazie alla lungimiranza di Confindustria, partendo da Firenze, la nostra casa, come progetto pilota in Italia. Devo sinceramente ringraziare le istituzioni, in particolare la Camera dei Deputati e i relatori del convegno di oggi, che con la loro autorevolezza hanno contribuito al riconoscimento del lavoro fatto da CrossThink-LAB”.
CrossThink-LAB nasce nel 2016 dalla collaborazione tra l’Istututo Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’advisory firm Trim2 (Convenzione SSSUP-Trim2) ed è pensato come un “open space”, un think tank dove discutere questioni legate all’economia e alla società nel senso più ampio per dare un contributo nella direzione di un cambiamento concreto, attraverso il dialogo e l’azione congiunta dei mondi dell’accademia, dell’impresa e della finanza su temi di urgente rilevanza sociale ed economica.