Pensioni, bomba pronta ad esplodere. L'Ue: servirà una Fornero-bis
Con il rapporto di primavera "Ageing Report 2018", la Commissione Ue sta per sottolineare che il picco di spesa previdenziale sul Pil salirà al top nel 2040
Un'economia non brillante, culle piuttosto vuote, il peso di ben otto salvaguardie per gli esodati costate alle casse dello Stato complessivamente 12 miliardi di euro e l'estensione della quattordicesima. Neanche la riforma Fornero sulla previdenza è sufficiente a contenere la spesa pensionistica. Servirebbe quindi una Fornero-bis o profondi tagli all'assistenza entro il 2020.
Figuriamoci, ancora, abolirla come vuole la Lega di Matteo Salvini o superarla, reintroducendo la quota 100 (almeno 36 anni di contributi e 64 anni di età) come vogliono i 5 Stelle di Luigi Di Maio che hanno fatto dell'intervento sulla previdenza uno dei capisaldi dei loro roboanti programmi elettorali.
Per la Commissione europea e il Fondo monetario internazionale il conto delle pensioni in Italia è una bomba pronta ad esplodere che richiederà una correzione di rotta subito nella prossima legge di Stabilità. Manovra che, che fra i 12,4 miliardi per sterilizzare gli aumenti dell'Iva (clausole di salvaguardia) dal primo gennaio, altri 12 per il rispetto degli obiettivi di riduzione del deficit scritti nei documenti di finanza pubblica, due miliardi per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego e circa cinque per le classiche spese "indifferibili" (dalle missioni internazionali ai finanziamenti agli enti pubblici) presenta già un conto ingente da oltre 30 miliardi.
Secondo quanto scrive Repubblica, il rapporto di primavera di Bruxelles "Ageing Report 2018" sta per mettere nero su bianco che la gobba previdenziale ovvero il picco di spesa italiana per le pensioni in rapporto al Pil che si avrà quando la generazione dei quarantenni attuali uscirà dal mercato del lavoro, salirà nel 2040 al 18,5% anziché al 16,3% come sostiene l’Italia, superiore al record storico del 2015 (15,7%).
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