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Economia
Pensioni, l'Inps finisce in Tribunale. Il concorsone di Boeri nel mirino

Che sta succedendo all'Inps? I modi da reuccio di Matteo Renzi, come chioserebbe qualcuno della minoranza Dem, sono stati esportati in blocco all'ente incaricato di erogare le pensioni agli italiani e che Palazzo Chigi ha affidato al quotato professore della Bocconi Tito Boeri?

Secondo i tribunali di Roma, Padova, Parma e Napoli (ma le cause in corso preso le Procure di tutta italia si sono moltiplicate a 19 e altre sentenze favorevoli potrebbero dunque arrivare nelle prossime settimane), parrebbe di sì. 

Già, perché, come scrive il QN, di fronte a una valanga di ricorsi dei dipendenti Inps nei confronti di un concorso interno per le posizioni di quadro C2, C3, C4 e C5 che ha avuto come esito il mancato rispetto di graduatorie esistenti con promozioni a macchia di leopardo (in barba ai poveretti in lista di attesa con tutti i diritti del caso maturati, per alcuni, già dal 2008), i giudici del lavoro della Capitale e di altri tre grossi fori (Napoli, Padova e Parma) hanno dato ragione ai lavoratori inferociti dell'Inps. Addetti che così si sono visti riconoscere le proprie ragioni.

La miccia all'ente previdenziale che Boeri sta cercardo di raddrizzare dopo una carente gestione Mastrapasqua, è stata innescata il 25 maggio scorso quando i vertici hanno indetto un concorso interno fissando il termine ultimo per presentare le domande al 20 giugno. Termine poi fatto slittare in maniera spiccia, senza troppe spiegazioni, e in Zona Cesarini durante un deserto fine settimana al 1 luglio. Senza che nessuno, salvo pochi dipendenti informati, ne fosse a conoscenza. Un blitz quasi balneare che, secondo i giudici, ha allargato così il bacino dei candidati a costituire le nuove primee linee dei colletti bianchi a servizio di Boeri in maniera arbitraria. 

In più, la selezione è stata organizzata nonostante molti tra coloro che erano risultati idonei nel 2008 , dopo 8 anni non fossero ancora stati assorbiti. E nonostante l’Inps avesse raggiunto un accordo con i sindacati per adeguare le loro posizioni, seguendo la graduatoria, i vertici dell’ente del professor Boeri hanno preferito fare una nuova selezione senza “allegare ragioni significative”, come hanno riconosciuto diversi giudici del lavoro. 

Al bando, inoltre, potevano partecipare solo i lavoratori assunti a tempo indeterminato, che potevano mettersi in lizza unicamente per i livelli di retribuzione immediatamente superiori al proprio. L’Inps aveva pure “ammesso con riserva anche i dipendenti che avevano avuto contenziosi in materia di inquadramento pendenti alla data di pubblicazione” del bando. Ma poi sono riusciti a partecipare anche impiegati che avevano fatto ricorso alle carte bollate solo nelle settimane successive, mentre altri colleghi nella loro stessa situazione sono stati esclusi. Insomma, un mix esplosivo di sospetta arbitrarietà che ha fatto scattare le cause contro la gestione Boeri.

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