Economia
Poste, Padoan costretto a far cassa. Troppi titoli? Ipo già scontata

Poste, azioni giù in Borsa dopo l'annuncio del Tersoro. Secondo gli analisti, però, il rischio overhang è già scontato dal mercato
Il Governo Gentiloni rimette sulla rampa di lancio le privatizzazioni. Si riparte con la seconda tranche di Poste Italiane per la quale, mercati permettendo, si pensa alla fine del primo semestre: l'obiettivo è vendere la residua quota del 30% con le stesse modalità dell'Ipo, ossia la cessione a investitori istituzionali e risparmiatori. Ma a sorpresa potrebbe tornare d'attualità quest'anno anche la privatizzzione delle Fs, o più probabilmente la parte pregiata del gruppo, l'alta velocita' rappresentata dalle Frecce.
"Noi stiamo continuando a lavorare - ha detto Fabrizio Pagani, responsabile della segreteria tecnica del Mef - Dopo aver quotato in Borsa Poste Italiane nel 2015, dismettendo il 35,5% del capitale, e dopo aver ceduto un'altra quota pari al 30% a Cdp lo scorso anno, resta l'obiettivo di vedere sul mercato la residua quota del 30%, con le stesse modalita' dell'Ipo e cioè con la cessione a investitori istituzionali e risparmiatori. La tabella di marcia prevede l'operazione entro quest'anno, mercati permettendo".
Quanto a Fs, "il nostro obiettivo - ha proseguito Pagani - è di poter realizzare anche questa privatizzazione al momento opportuno. Molto dipendera' dalle operazioni in cui è impegnato il gruppo, come l'acquisizione di grande successo che e' stata realizzata all'estero nelle scorse settimane", la societa' ferroviaria britannica Next. "Il management - ha aggiunto - e' impegnato in un percorso industriale ambizioso e va scelto il momento migliore. anzitutto una scelta industriale".
La fusione con Anas, alla quale si sta lavorando, non sembra interferire con la privatizzazione. In merito a cosa si sta valutando di cedere, "le opzioni sono tutte sul tavolo. Certamente stiamo esaminando la cessione di una quota della parte a mercato, ovvero l'alta velocita'", ha concluso Pagani. Secondo il quotidiano, le due operazioni potrebbero portare un incasso complessivo intorno a 3,5 miliardi, 2,4 miliardi da Poste e circa 1 miliardo dall'alta velocità.
Il mercato, dove visto il pressing dell'Europa sull'Italia per quanto riguarda i conti pubblici si commenta l'operazione descrivendola come possibile svendita soprattutto per gli asset ferroviari, ha accolto in maniera negativa la notizia. Il titolo del gruppo guidato da Francesco Caio è finito subito in territorio negativo, anche per il rischio overhang (immissione di troppi titoli sul mercato), ha spiegato qualche operatore. Ipotesi però esclusa dagli analisti di Banca Akros. Secondo gli esperti della banca milanese che hanno fissato il target price a 7,9 euro (rating accumulate), la notizia del collocamento del 30% entro l'anno (fine del primo semestre, secondo la stampa) non sorprende e "il rischio di overhang e' già stato scontato dagli investitori".