
La battaglia per la conquista di Rcs entra nel vivo. Mentre il cda di via Rizzoli ha dato parere negativo sull'Ops di Cairo Communication (le motivazioni si conosceranno solo a Borsa chiusa) dovrebbe intanto arrivare l'ok della Consob all'Opa di Andrea Bonomi e soci (Diego Della Valle, Mediobanca, UnipolSai e Pirelli riuniti con Investindustrial nella newco International Media Holding).
Lunedì 13, poi, partirà l'offerta di Urbano Cairo che mette sul piatto 0,12 azioni della sua Cairo Communication per ogni titolo di via Rizzoli, valutato 0,567 euro.
Con l'ok di Vegas al prospetto dell'Opa di Bonomi (la Commissione potrebbe prendersi altri 15 giorni, ma più di un osservatore si aspetta che i tempi resteranno serrati per non tenere troppo distanti le due offerte), Cairo avrà cinque giorni di borsa aperta per rilanciare, quindi fino a venerdì 17. Certo, il rialncio non è così immediato né così semplice, ma molti osservatori lo ritengono probabile.
Secondo quanto riferiscono ad Affaritaliani.it fonti vicine alla Investindustrial, Bonomi attribuisce una grandissima importanza al business dello sport e prevede nel suo piano attenzioni particolari e forte spinta a Gazzetta dello Sport e a Marca, il quotidiano sportivo spagnolo di proprietà del gruppo Rcs. Giornali che - secondo l'imprenditore milanese - possono essere sviluppati in tutte le aree di lingua latina anche con nuovi formati.
Il Corriere della Sera rimane l'ammiraglia e dunque si nega da parte degli avversari di Cairo che sia allo studio al momento l'ipotesi di un disarmo bilaterale e di un armistizio-spacchettamento che - si fa osservare - non è nella mentalità della casa. "E' impensabile Rcs senza il Corriere", ha confidato Bonomi ai suoi collaboratori. Si attende con molto ottimismo l'ok della Consob, che dovrebbe arrivare entro il weekend. E poi si aspetteranno a partire da lunedì le mosse di Cairo, che avrà cinque giorni di tempo per rilanciare e per subire un contro-rilancio. Non dovrebbero esserci novità sul piano del management: si vorrà dare fiducia agli attuali presidenti e a.d. ma il piano di riorganizzazione e di rilancio sarà molto aggressivo.