Economia
Tim, Gentiloni blinda Sparkle. In bilico la nomina di Genish a Ceo. Rumors
A rischio il riassetto al vertice di Telecom ipotizzato per fine mese
Il Governo è pronto a far scattare il "golden power" sulla rete Sparkle di Tim. Pare che non sia piu' solo un'ipotesi al vaglio del Comitato di Palazzo Chigi o, come pensano altri, la minaccia da brandire per mettere dei paletti ai francesi di Vivendi. Se infatti a evocare i poteri speciali a disposizione di Palazzo Chigi e' il premier Paolo Gentiloni vuol dire che i francesi devono mettere in conto che il Governo li usera' davvero.
Tanto vale attrezzarsi nel dialogo aperto con il Governo, non solo accelerando la notifica sul controllo di Tim, ma anche approntando uno scambio di "garanzie" precise. A questo stanno lavorando intensamente da giorni i tecnici e i legali di Vivendi, in contatto con gli esperti di Palazzo Chigi, ma anche con le Authority chiamate in causa del comitato sul golden power. Nel corso dell'audizione di ieri al Copasir, Gentiloni ha detto che il Governo e' consapevole del valore "strategico" della rete gestita da Sparkle e usera' "tutti gli strumenti che la legge autorizza" per tutelare l'asset. Vivendi e' anche pronta allo scorporo di Sparkle se scendesse in campo Cassa Depositi e Prestiti. A patto, pero', che questo sia una parte dell'accordo e che l'intesa sia soddifacente, perche' oltre a voler evitare la multa da 300 milioni di euro, i francesi non intendono consolidare il debito di Tim.
Il dossier e' delicatissimo ma una soluzione di massima andra' trovata entro fine mese. Se il prossimo passo di Vivendi sul fronte delle tlc potrebbe essere la notifica dell'"influenza" su Tim in vista della chiusura dell'istruttoria del comitato sul golden power, prevista il 25 settembre, gia' oggi c'e' un altro appuntamento importante per il gruppo francese, questa volta relativamente a Mediaset. Il Consiglio dell'Agcom dovrebbe infatti approvare il piano presentato da Vivendi per ottemperare alla delibera dell'Autorita' sull'incrocio Tim-Mediaset. Il trust a cui affidare il 20% del Biscione potrebbe bastare per superare l'impasse, in attesta del pronunciamento del Tar a febbraio sul ricorso dei francesi. Ma in ogni caso entro i 18 aprile dell'anno prossimo quei titoli andranno comunque venduti, se i giudici amministrativi non cambieranno le carte in tavola.
Intanto, Il Sole 24 Ore scrive che e' a rischio il riassetto al vertice di Telecom ipotizzato per fine mese quando, il 28 o il 29, si riunira' il Consiglio. L'iter burocratico per il riconoscimento del titolo di studio e del permesso di soggiorno di Amos Genish sarebbe a buon punto, tanto che si ipotizzava la nomina del manager israeliano ad amministratore delegato in occasione della fine di settembre. A complicare la situazione per i francesi di Vivendi, spiega il quotidiano, e' pero' la valenza strategica degli asset del gruppo che impone il vaglio ai fini dell'eventuale applicazione dei poteri speciali da parte del Governo.
Lo studio Chiomenti sta lavorando per preparare la notifica ed evitare la multa per un minimo di 300 milioni che potrebbe scattare per omessa comunicazione, prima della riunione conclusiva prevista il 25 settembre del comitato golden power. Sia che intervenga una notifica volontaria, sia che si stabilisca l'obbligo di notifica, il passaggio darebbe il via a una seconda fase di analisi nel corso della quale il Governo dovrebbe valutare se sussistano o meno gli estremi per esercitare i poteri speciali.
In questo contesto, secondo un'interpretazione della normativa, l'efficacia dell'atto e' sospesa fino a quando non sia stata completata la procedura e il Governo abbia sciolto la riserva. Ogni atto in violazione della sospensiva e' considerato nullo, di conseguenza su un cambio dell'assetto di governance in corso d'opera potrebbe pendere il rischio di nullita'. Secondo altre valutazioni, pero', le norme in materia di golden power non prevedono questa eventualita' perche' sono derogatorie di liberta' fondamentali a livello comunitario e non suscettibili di interpretazioni estensive.