Voto Usa e referendum, cosa ne pensano i mercati - Affaritaliani.it

Economia

Voto Usa e referendum, cosa ne pensano i mercati

Alberto Maggi (@AlbertoMaggi74)

Parla Massimo Gionso, consigliere delegato Cfo Sim

Le elezioni presidenziali americane dell'8 novembre e il referendum istituzionale italiano del 4 dicembre. I mercati finanziari guardano con una certa apprensione a questi due appuntamenti che potrebbero modificare il quadro politico internazionale. "L'impressione forte è che si voglia arrivare il più scarichi possibile sia al voto Usa sia a quello italiano", spiega ad Affaritaliani.it Massimo Gionso, consigliere delegato Cfo Sim. "La paura per quello che potrà accadere fa si che gli investitori restino liquidi. Ma è molto più forte il timore che succeda qualcosa delle conseguenze in caso di vittoria dell'uno o dell'altra in America e del sì o del no in Italia". Secondo Gionso, comunque, "dopo questi due appuntamenti ci saranno molte occasioni di acquisto, sia sul mercato italiano sia su quelli internazionali".

E se davvero Donald Trump dovesse diventare il prossimo presidente degli Stati Uniti come dicono gli ultimissimi sondaggi? "La prima reazione - afferma Gionso - sarebbe un rafforzamento del dollaro contro l'euro e le altre valute mondiali e una discesa delle Borse. Ma ritengo che possa essere un movimento di qualche giorno, al massimo una settimana, favorendo, come detto, il sorgere di molte occasioni d'acquisto specie sull'azionario. Quanto allo spread italiano non penso che risentirebbe dell'elezioni italiana. Sullo spread pesa molto di più il referendum costituzionale del 4 dicembre. Non a caso oggi (mercoledì 2 novembre) il Btp ha avuto il suo momento migliore quando il ministro Alfano ha fatto palesare un possibile rinvio del voto. In caso di vittoria del no al referendum - prosegue Gionso - potremmo tranquillamente vedere lo spread in area 180-200 punti contro il Bund tedesco. Ma comunque non sarebbe un terremoto anche perché non durerebbe a lungo e la Bce interverrebbe subito".

In sostanza, conclude l'esperto di mercati, "scarichi fino ai due appuntamenti con le urne, ansia più per quello che potrà accadere che per l'esito stesso del voto e dopo numerose occasioni di acquisto".