Voucher, Cgil in piazza contro il libretto famiglia e prestazioni occasionali
Due cortei della Cgil a Roma per la manifestazione contro i voucher e per la dignità del lavoro
Voucher due ovvero il "libretto famiglia": la Cgil torna in piazza contro gli "eredi" dei voucher. Due i cortei per le vie della capitale: uno da piazza della Repubblica, l'altro da piazzale Ostiense, con la medesima direzione verso piazza San Giovanni.Nel mirino del sindacato di Susanna Camusso è finito anche il "Contratto di prestazione occasionale" per gli altri committenti, incluse le Amministrazioni pubbliche. Ma, per la Cgil, quella uscita dalla manovrina di aggiustamento dei conti pubblici è una soluzione insoddisfacente: per questa ragione il sindacato torna in piazza contro i voucher e quello "schiaffo alla democrazia" che a suo giudizio non può passare inosservato, compiuto dal governo e dalla politica che, dopo averli abrogati con un decreto legge, li ha reintrodotti attraverso "un veicolo un pò clandestino", la manovrina.
E' stata direttamente la Camusso, ad attaccare l'esecutivo accusandolo di avere condotto una "battaglia" ma di aver avuto "paura di farla a viso aperto". Il riferimento è proprio alla cancellazione dello strumento precedente, per la quale gli italiani si sarebbero dovuti esprimere attraverso un referendum che dopo l'abrogazione è diventato inutile.
"Lo diciamo con nettezza: la nostra battaglia non finisce qui. Continuiamo a raccogliere le firme sul nostro appello. E' con tutto il rispetto e la misura dovuta, noi suggeriamo al Presidente della Repubblica che siamo di fronte ad una esplicita violazione della Costituzione", ha detto il leader della Cgil dal palco della manifestazione. "Ricorreremo alla Corte. Continueremo a vigilare per il rispetto delle regole", ha aggiunto.
Ad accompagnare la manifestazione romana della Cgil lo slogan "Rispetto! Per il lavoro, per la democrazia e per la Costituzione". In piazza anche Articolo1-Mdp, che come già fatto alla Camera, giovedì al Senato non ha partecipato al voto sulla fiducia alla manovrina. "Diciamo al Governo che se non c'é un'inversione di tendenza sul lavoro, noi non ci stiamo. Bisogna cambiare rotta sul lavoro", ha detto il coordinatore Roberto Speranza.
La vicenda dei voucher, ha rimarcato Camusso alla vigilia, dimostra "l'assenza della politica, di una politica che non ha più un rapporto con il Paese, che soprattutto non rappresenta più la grande e fondamentale parte dei cittadini, che sono quelli che lavorano e che vedono sempre più sviliti i loro diritti e la loro rappresentanza". Sfilando per le vie romane ha poi attaccato: "Con i voucher si reintroduce l'ennesima forma di precarietà raccontando che è un contratto, mentre è una pure transazione economica che non prevede nessun diritto per i lavoratori".
La segretaria ha anche risposto alle parole di Graziano Delrio, che a Repubblica ha chiesto nuove regole sugli scioperi dopo il "venerdì nero" dei trasporti: "Penso che il tema non sia quello della legge e del diritto di sciopero che va salvaguardato - ha detto Camusso - il tema è che finalmente il governo si decida a fare la legge sulla rappresentanza". Il 28 maggio, ricorda il sindacato, si sarebbe dovuto svolgere il referendum abrogativo sui voucher, "poi questi sono stati cancellati per far annullare i referendum e impedire agli italiani di esprimersi". Ora la Cgil è pronta al ricorso alla Corte costituzionale.