Ascolti TV Auditel, crollo vertiginoso di La7: la linea grillina non paga - Affaritaliani.it

Spettacoli

Ascolti TV Auditel, crollo vertiginoso di La7: la linea grillina non paga

Marco Zonetti

Calo drastico dell'audience per la rete di Urbano Cairo, che ha puntato tutto sull'informazione con un occhio di riguardo al m5s

Gli ascolti di La7 in caduta libera in un pozzo senza fondo. L'Auditel non perdona la rete di Urbano Cairo e in primo luogo, la sua linea grillina. Sposando la strategia di dare il massimo spazio ai talk show politici dove fanno il bello e il cattivo tempo (e senza contraddittorio alcuno) gli esponenti pentastellati, il risultato è quello - come riporta businessinsider.com - di "una vera emorragia alla rete"

Leggiamo nell'articolo di Giuliano Balestrari: "Tra il 10 settembre e il 2 dicembre, lo share medio in prima serata è crollato del 14,48% al 3,78% (elaborazione dello Studio Frasi su dati Auditel) con un’audience di 952mila spettatori. Peggio di La7 ha fatto solo Rai3 che con il trasloco di Fazio sulla rete ammiraglia di Viale Mazzini ha perso il 23,9% dello share in prima serata (crollato al 5,5%). Nessuno, però, fa peggio del canale di Cairo nel giorno medio: lo share è crollato del 14,99% al 2,95%".

Balestrari ha individuato un motivo preciso nel crollo vertiginoso degli ascolti di La7 rispetto all'anno scorso durante il quale: "a tenere alti gli ascolti di La7 c’era il dibattito sul referendum costituzionale del 4 dicembre". E ancora: "Il palinsesto è rimasto costruito sull’informazione politica e sul talk show: senza eventi di rilievo gli ascolti sono destinati a restare bassi” spiega Francesco Siliato, analista del settore media e partner dello Studio Frasi che poi aggiunge: “In prima serata pesa anche l’addio di Crozza sostituito debolmente da Zoro con Propaganda. E’ impensabile spostare un programma da una rete all’altra senza prevedere adattamenti: La7 è un canale anziano, quindi fatica a digerire un programma basato su Twitter. E’ chiaro che l’informazione serva a risparmiare”.

La7 ha replicato a stretto giro, sottolineando l'esito favorevole di programmi come Non è L'Arena con Massimo Giletti e Atlantide di Andrea Purgatori, ma è innegabile che la linea filogrillina di La7 ha finito per allontanare una buona fetta di audience, non soltanto vicina al Pd. Piazza Pulita è in ambasce e ha avuto guizzi solo con la presenza di Simone Di Stefano di CasaPound, DiMartedì ha brillato soltanto con l'ospitata di Matteo Renzi e, in generale, le ospitate degli esponenti del m5s senza contraddittorio allontanano gli spettatori. 

Questo trend catastrofico continuerà ancora fino alle prossime elezioni politiche? Le avvisaglie ci sono già tutte.