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Esteri
Bill de Blasio e il concetto di legalità

Il sindaco democratico di New York, Bill de Blasio, ha cominciato la sua “guerra” personale contro il nuovo Presidente Usa Donald Trump.
Il primo atto è stata una sua esternazione che ha dell’incredibile: “La città di New York non consegnerà alcuna lista di immigrati illegali a Trump”.
Ora senza entrare nel merito politico della questione ma rimanendo unicamente sul piano del diritto come è possibile che un sindaco che è il rappresentante dell’ordine costituito dica apertamente che violerà (anzi, ha già violato) una legge che lui stesso deve tutelare?
Negli Stati Uniti ci sono più di 11 milioni di immigrati illegali e Trump in campagna elettorale ha detto che li espellerà e cioè che dara semplicemente seguito ad una legge.
Dunque siamo all’assurdo e cioè il sindaco della più importante città del mondo, New York, il simbolo stesso dell’America afferma che conosce l’identità degli 850.000 clandestini (e -tra l’altro- perché non ha fatto niente finora?) ma non fornirà i nominativi alle Autorità federali che devono far rispettare le leggi.
De Blasio non capisce che se ha vinto Trump negli Usa è stato anche proprio per queste evidenti incongruenze tra uno Stato che impone leggi ferree ai propri cittadini che pagano le tasse e invece le viola quando decide unilateralmente che non debbano valere per motivi politici.
Questo è quello che sta succedendo anche da noi, in Italia, dove frotte di immigrati illegali vengono non solo tollerati ma addirittura foraggiati con bollette pagate dai Comuni, come è il caso di alcune amministrazioni, come quella di Roma (il Grillo filo-Trump questo lo sa?).
Salvini da tempo va dicendo queste cose ed è stato tacciato di razzismo solo perché ha chiesto di rispettare la legge; ma se i cittadini prendono consapevolezza che lo Stato è il primo a imbrogliare come si potrà poi pretendere che paghino le tasse e rispettino le leggi?

 

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bill de blasiotrumpusa 2016





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