Esteri

Catalogna, mini boom economico. Locomotiva dell'economia spagnola

In Catalogna tassi di crescita ben superiori al resto del paese grazie ai consumi privati e al traino del turismo

di Vincenzo Caccioppoli

Ad un anno esatto da referendum, che tante polemiche scatenò in  Spagna, la Catalogna registra tassi di crescita ben superiori al resto del paese e si conferma come locomotiva dell'economia spagnola. Grazie ai consumi privati e al traino del turismo, infatti, la regione spagnola ha completamento recuperato tutto il terreno perso, a causa del referendum, che aveva fatto temere un collasso delle economia. Molte aziende, infatti, per il timore di conseguenze che quella decisione poteva portare, avevano deciso di abbandonare il paese trasferendosi in altre zone. Ma questo evidentemente ormai appartiene al passato se si considera che in quadro di contrazione in tutta la zona euro, la Catalogna nell'ultimo trimestre del 2018 è cresciuta di un buon 0,8%. Una crescita che non si vedeva dalla primavera del 2017, proprio prima del referendum per l'indipendenza. Questo risultato come detto permette alla regione spagnola, da sempre la più ricca del paese, di sopravanzare l'economia nazionale e di tornare ad essere la regione traino dell'economia del paese. Con buona pace di quanto preconizzavano sventure, anche a Bruxelles,  dopo la decisione di indire il referendum. Un altro dato che ha sorpreso non poco è quello legato al dato sulla disoccupazione, che, prima del referendum, registrava un aumento del 5 % annuo, mentre ora lo stesso dato si assesta intorno al 3%. Ma il vero boom registrato è quello, come dicevamo, legato all'industria del turismo. La spesa totale dei turisti è cresciuta del 22% rispetto al 2017, che risulta essere il maggiore incremento dell'ultimo decennio. Sicuramente il ritorno alla normalità ha favorito l'arrivo di nuovi turisti, mentre fra Settembre e Dicembre 2017, in pieno clima da post referendum si era verificato un sensibile calo degli arrivi. Ma anche dal lato imprese i risultati sono davvero incoraggianti. Nel  2018, infatti, il ritmo di crescita di nuove imprese è stato del 9%, ben più alto del dato  nazionale. E le prospettive economiche per il 2019, secondo il CEPREDE ( istituto di previsione economiche) sono per una crescita economica della zona del 2,4%, più alto del 2,3% previsto a livello nazionale. Questo dati quindi confermano che la regione è in salute e che la crescita è tornata stabile, anche se esistono ancora rischi legati alla incertezze politiche, come segnala Fitch, che avverte dei grandi rischi nel caso la situazione dell'indipendenza, dopo le elezioni europee, tornasse di attualità. Anche perchè la debolezza del governo Sanchez, che sta cercando di mediare con il governo catalano, potrebbe creare dei problemi nel caso la destra di Vox con i popolari ottenesse un buon risultato alle prossime elezioni europee. Uno dei punti cardine di Vox è difatti la difesa dell’unità nazionale e l’aspirazione di un governo più centralizzato che superi l’attuale sistema spagnolo tendente al federalismo che tutela le numerose autonomie linguistiche del Paese. E' chiaro che una eccessiva ascesa del partito di destra di Abascal,  potrebbe avere effetti sia sul governo stesso e sia sulla questione catalana, contribuendo ad esacerbare gli animi. Ed ecco che in questo caso le conseguenze potrebbero farsi sentire anche a livello economico.

 

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