Esteri

Romania, dilaga la nostalgia comunista: 2 su 3 rivogliono Ceausescu

Sembra incredibile ma è proprio così: in Romania un numero sempre maggiore di persone ha nostalgia del presidente Nicolae Ceausescu, a 26 anni dalla sua caduta dopo la sollevazione della piazza, dalla fucilazione in coppia con la moglie Elena in una caserma di Targoviste, oggi museo per turisti.

Sono in tanti e sempre più numerosi, in Romania, a rimpiangere il leader comunista. A confermarlo, una ricerca dell’Institutul Roman pentru Evaluare si Strategie, un autorevole think tank di Bucarest.

Quasi un plebiscito per il Conducator, che regnò sulla Romania dal 1965 al 1989. Addirittura un 66% vorrebbe infatti Ceausescu di nuovo in sella, sulla poltrona di presidente della Repubblica, a guidare il secondo Paese più povero dell’Unione europea verso un futuro più radioso. Sorpresa? Fino a un certo punto. A fine 2010, un simile sondaggio aveva dato risultati conformi, con un 41% di nostalgici.

Fa impressione osservare la percentuale di chi rimpiange Ceausescu salire di venti punti in 5  anni, in una nazione dove il 41,7% della popolazione rimane a rischio povertà o esclusione sociale e dove, misura ancora più efficace per leggere lo stato di salute di un Paese, un bimbo su quattro cresce in famiglie che galleggiano sotto la soglia di povertà relativa.

Lo stesso sondaggio Ires lo conferma. Sotto il regime, non si votava e non si era liberi, ma tutti avevano "un lavoro sicuro", ha risposto il 23% del campione. E più in generale, ha assicurato un ampio 70%, ai tempi "si viveva meglio" di oggi, in una Romania dove i mal di pancia della gente cominciano a diventare sempre più dolorosi. Tanto da far rimpiangere Ceausescu.