Francia, Letta: "Vittoria Le Pen è un no alla politica tradizionale" - Affaritaliani.it

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Francia, Letta: "Vittoria Le Pen è un no alla politica tradizionale"

Ma quale effetto terrorismo. Secondo l'ex presidente del Consiglio Enrico Letta, oggi preside proprio a Parigi dove dirige una scuola politica, "è un errore infatti legare il successo di Le Pen agli attacchi di Parigi. Il risultato delle elezioni francesi era già da mesi nei sondaggi: è un no radicale alla politica tradizionale, come da noi". Anche Pascal Durand, deputato europeo di VEEL, il partito ecologista, che nel 2010 si era imposto come il terzo partito di Francia con il 12,18% dei voti, parla di "momento triste per la politica". "Nel Paese vi è disperazione e la classe politica - dice nel quartier generale parigino di Europe Ecologie-Les Verts - è incapace di rispondere". Il partito di Emmanuelle Cosse, che al primo turno ha rifiutato di allearsi con il Ps, non è riuscito a produrre una strategia nazionale e il voto di ieri è un pesante avvertimento per le presidenziali 2017: "E' una delle difficoltà del nostro funzionamento interno: avere offerte politiche differenti non permette di avere un messaggio sufficientemente leggibile", ha riconosciuto ieri sera la leader del partito ecologista francese. "Ciò che possiamo fare adesso - ha dichiarato Cosse a France" - è lavorare alla fusione delle liste di sinistra e degli ecologisti in vista del ballottaggio" per fermare il Front National. 

Secondo altri analisti politici, però, il timore per la propria sicurezza ha portato un partito populista, islamofobo e anti immigrazione, a ottenere la preferenza di un terzo dei votanti, influenzati piu' che dall'andamento dell'economia o dal tasso di occupazione, dalla paura del terrorismo jihadista. Nonostante si tratti di elezioni amministrative, l'ampiezza del successo di un partito dichiaratamente avverso all'immigrazione di origine araba non puo' che avere una forte valenza politica, ma anche un impatto particolare in un Paese che conta sei milioni di musulmani. Marine Le Pen ha definito l'esito "un risultato magnifico che accogliamo con umilta' e un profondo senso di responsabilita'.

La Francia rialza la testa. Il Front National e' l'unico fronte veramente repubblicano perche' e' l'unico a difendere la Nazione e la sua sovranita'". Il voto di ieri sera ha travolto anche i meccanismi della Quinta Repubblica, basati su un sistema bipolare che dal 1958 vede alternarsi due forze politiche. Il 26,84% dei voti ottenuto dai Republicaines di Nicolas Sarkozy e alleati e il 23,20% dei socialisti di Francois Hollande configurano di fatto un sistema tripolare, seminando il panico tra gli avversari di Le Pen. L'ex presidente francese Sarkozy ha dovuto ammettere la vittoria di un partito che raccoglie "l'esasperazione profonda dei francesi", ma ha avvertito i cittadini che non otterranno "alcuna risposta da un partito che peggiorera' drammaticamente la Francia, provocando disordini nella societa'".

Al di la' degli appelli, Sarkozy esclude fusioni o patti di desistenza per il secondo turno che "contraddicono le nostre convinzioni". Il balzo in avanti della popolarita' di Hollande dopo gli attentati del 13 novembre non ha invece evitato la disfatta della sinistra, che ha anunciato, per bocca del segretario del Partito Socialista, Jean Christophe Cambadelis, "una barricata contro le Pen". Anche il premier Manuel Valls ha dichiarato che "dobbiamo fare di tutto per fermare il Front National". Adesso bisognera' vedere che uso fara' Marine Le Pen di questo risultato elettorale, che dovra' essere confermato domenica prossima ai ballottaggi. Intanto le Pen punta alla prossima tappa della conquista del potere: le elezioni presidenziali del 2017.