Esteri

Il Venezuela sempre più in coma dimenticato dalla Comunità internazionale.

Daniele Rosa

Il 10 gennaio Maduro prolungherà la sua presidenza al 2025

I riflettori dell’economia mondiale sono accesi, in questo momento, su fatti importanti come il caos Brexit di una Theresa May in grande affanno, il giallo dell’arresto del direttore finanziario del gigante cinese delle telecomunicazioni Huawei da parte canadese su richiesta americana, la rivolta francese contro gli errori di Macron e i cali delle Borse.

 

Dalla scena sono scomparsi drammi di portata epocale e tra questi uno in particolare: l’agonia del Venezuela sotto la dittatura di Nicolas Maduro.

Il Venezuela in coma. Da paese ricco a ultimo dei poveri

Negli ultimi venti anni il Venezuela è passato da essere il Paese più ricco del Sudamerica ( un paese galleggiante su un oceano di petrolio) a quello più povero.

Più povero sotto molti punti di vista : da un’emergenza sanitaria  alla diffusione della fame vera in un crescendo di disperazione che non ha eguali in tutta la storia del paese.

Ci si trova di fronte ad un’economia totalmente collassata dove le sanzioni americane hanno solo una piccola parte di responsabilità.

L’iperinflazione e la dollarizzazione stanno condannando i cittadini a lottare ogni giorno con i prezzi impazziti e ad essere dipendenti da aiuti statali completamente arbitrari.

 

Il problema vero è il Governo di Nicolas Maduro e i suoi provvedimenti che hanno praticamente cancellato parole come libera economia, diritti civili e libertà.

Il Venezuela in coma. Iperinflazione e dollarizzazione mostri voraci sul Paese.

Per confondere un po’ le acque il Governo ha aumentato i salari moltissime volte ma la realtà è molto più cruda. Il salario minimo è di circa 4500 bolivares (qualcosa come 9 dollari circa), una miseria quando si pensa ad un chilo di formaggio locale venduto a circa 6500 bolivares.

 

Iperinflazione e contrazione economica sono i due mostri che si stanno mangiando il Venezuela.

Solo nel mese di novembre i prezzi sono aumentati di oltre il 144 per cento.

 

E  a questo problema si aggiunge il dramma rappresentato dalla data del prossimo 10 gennaio. In quella data infatti il Presidente Maduro rinnoverà il suo mandato fino al 2025. Un giorno in cui verrà reiterata l’usurpazione del potere e sarà decretato il totale fallimento dell’intero Paese.

 

Riuscirà la Comunità internazionale, Stati Uniti compresi, a resuscitare un Venezuela che ormai è praticamente in coma?