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Esteri
Iran, tensione e proteste contro il governo. Rohani mostra i muscoli

Iran: contromanifestazioni dopo proteste, regime sfoggia muscoli

In Iran, dopo due giorni di massicce proteste anti-governative (sfociate anche in scontri con la polizia), sono scesi in strada decine di migliaia di sostenitori del regime: le manifestazioni si sono svolte non solo nella capitale Teheran, ma anche in diverse citta' della provincia. E se le proteste anti-governative erano riusciti a 'bucare' la censura tramite Instagram e Telegram, molto popolari in Iran, le marce a sostegno del regime sono state documentate con grande risalto dalla tv di Stato. Le marce odierne cadevano tra l'altro nell'anniversario della grande manifestazione che mise fine alla protesta, nel 2009, contro la contestata rielezione dell'ex presidente, l'ultra-conservatore Mahmoud Ahmadinejad. "Morte alla sedizione", la scritta su molti cartelli, in riferimento al tentativo nel 2009 di rovesciare il regime.

Non si registravano da anni in Iran come quelle che si sono viste giovedi' e venerdi', per la crisi economica nel Paese. Anche venerdi' migliaia di persone sono scese in strada in diverse citta' per protestare contro la politica economica del governo, il costo della vita e la corruzione; e le manifestazioni in alcuni casi sono degenerate in scontri con le forze di sicurezza che a Kermanshah e' arrivata a usare gli idranti. Sui social network sono rimbalzate le immagini delle proteste, registrate anche nelle citta' di Mashaad, Neyshabur, Kamshmar, Shahrud, Rasht, Tabriz e Isfahan. Secondo quanto filtrato su Telegram e Instagram, i manifestanti scandivano slogan contro il presidente Hassan Rohani o "Indipendenza, liberta', repubblica iraniana". Tra gli slogan anche quelli che sembravano inni in memoria dell'ultimo Scia' di Persia, Mohamed Reza Pahlevi, rovesciato nel 1979 dalla rivoluzione islamica guidata dall'ayatollah Khomeini. Tra gli slogan piu' scanditi quelli contro il clero sciita, accusato di condurre una vita agiata e non in empatia con i problemi reali della societa': "La nazione mendica, mentre il clero vive come Dio". Slogan anche contro le spese del regime per alcuni Paesi della regione mentre la popolazione attraversa difficolta' economiche: "Ne' Gaza ne' Libano, la mia vita sacrifico per l'Iran". Centinaia di persone hanno addirittura manifestato nella citta' santa del canto di Qom. Le proteste contro Rohani' sono aumentate nelle ultime settimane, specialmente dopo la presentazione della legge di bilancio all'inizio di dicembre. "E' un segnale di allarme per tutti", ha scritto il quotidiano riformista Arman, mentre da piu' parti si sono levate voci per chiedere al governo misure per risolvere i problemi economici. Il quotidiano conservatore Javan ha invece rilanciato la 'lettura' data da Rohani, ovvero che "i nemici hanno cercato di minare il sostegno popolare del regime" e alimentare le divisioni. La promessa di rilanciare l'economia era stata al centro delle campagne presidenziali di Rohani, rielette a maggio per un secondo mandato. Sebbene il governo sia riuscito a controllare l'inflazione a meno del 10%, il tasso di disoccupazione rimane elevato (12%) secondo i dati ufficiali.

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