Don Pasta presenta "Kitchen social club" manifesto sociale dei cuochi
Don Pasta e il manifesto sociale dei cuochi
Venerdì 29 aprile, dalle ore 19.00 al Santeria Social Club viale Toscana 31, Milano
Don Pasta presenta "Kitchen social club", conversazione e cookin' dj set a km zero
Don Pasta, al secolo Daniele De Michele, dj, economista, artista-attivista del cibo, presenta in anteprima a Milano il suo nuovo libro "Kitchen social club. Il manifesto dei cuochi, del cibo e delle cucine sociali e popolari. Storie & ricette" (Altreconomia edizioni).
Alle ore 19.30 alla Santeria Social Club, Don Pasta dialoga con Claudio Agostoni, giornalista e voce di Radio Popolare/Popolare network, presentando la sua ultima fatica, "Kitchen social club" è un vero e proprio repertorio di cuochi resistenti, cucine popolari e contadini militanti, con 25 storie di cibo senza sfruttamento e accessibile a tutti, dalle Arance allo Zafferano (vedi comunicato stampa e nota sull'autore).
Alle ore 20.30 circa Don Pasta metterà in tavola uno straordinario cookin' dj set - food remix, offrendo piccoli assaggi a base di ingredienti del Parco Agricolo Sud Milano e altri ancora. Il poliedrico artista salentino usa insieme vinili e pentole contemporaneamente, mixer e minipimer per frullare musica e veloutés. Una consolle, un piano da cucina, fornelli e vinili, coltelli e Technics 1200 si sporcano a vicenda con buone vibes e farina. Una performance multimediale in cui ci si lascia andare alla emozione del cibo, ai suoi profumi, colori, le sue forme, i suoi aromi.
Ingresso gratuito, piccoli assaggi inclusi. Tutta la sera si può mangiare e bere in Santeria.
“Kitchen social club”
Il manifesto dei cuochi, del cibo
e delle cucine sociali e popolari.
25 storie e ricette di cibo accessibile a tutti.
Un repertorio delle cucine militanti e dei cuochi resistenti,
a cura di Don Pasta, artista e attivista del cibo.
Mangiare bene - e far da mangiare bene - è una forma di resistenza: “Kitchen social club” è il primo libro che, in un'epoca di chef mediatici, racconta il cibo, le cucine e i cuochi sociali e popolari in Italia: 25 storie di cibo pulito, ovvero senza sfruttamento e accessibile a tutti, dalle arance allo zafferano, 25 ricette di cuochi militanti e di cucine a bassa soglia - dalle osterie a filiera cortissima alle trattorie meticce -, 25 narrazioni di contadini custodi della terra, pescatori sostenibili, casari resistenti e dei loro prodotti “genuini e clandestini”.
Un libro curato da Don Pasta, citato dal New York Times come “uno degli artisti più innovativi sul cibo”, dj e performer gastronomico: “I resistenti di questo libro sono figure chiave, che si muovono con caparbietà per conservare un’intelligenza, una pratica, il piacere del gusto. Le persone incontrate in questo viaggio italiano - scrive l'autore - hanno aguzzato l’ingegno per resistere, con i piedi per terra, ma conservando la prassi contadina di risolvere un problema usando sempre la testa. Questo libro è un censimento di tutte le forme di resistenza possibile”.
Un vero repertorio di realtà e persone che va dalle Alpi a Capo Passero, contadini e pescatori, canapicultori e mastri birrai in carcere, cooperative sociali e mense del popolo, comunità e gruppi d'acquisto solidali: “Siamo tanti, infinitamente tanti a credere che mangiar bene, dar da mangiar bene, sia un atto di militanza quotidiana, con pochi giri di parole, fatta di gesti spicci e di tanta integrità. Esiste un modo onesto, sano di stare al mondo, che è in questo caso è un modo onesto di mangiare e di far da mangiare. Un atto - infine - economico, ma che non può prescindere dagli altri”.
Mangiare e cucinare - e ancora prima coltivare bene -, nel rispetto dell'ambiente e delle persone, è nei fatti un gesto di ribellione al modello di produzione industriale del cibo e al suo asservimento alla grande distribuzione, tipica delle società capitalistiche. Un chiaro “no” alla standardizzazione di sementi e frutti della terra, al consumo di suolo fertile, alle mafie e allo sfruttamento nelle campagne. Questo libro racconta - al contrario - storie di lotte e di sapori irriducibili, di ricette imperfette, di valori e lavori della gente che coltiva, produce, trasforma e condivide buon cibo.
Così scopriamo tra le righe che su una fetta di pane o sulla pasta da grani antichi ci va un pomodoro buono, senza caporali e sfruttamento, magari con un giro d’olio ‘ndrangheta free oppure condito con il formaggio di pecore felici. O assaggiamo uno yogurt migrante, che a colazione si sposa benissimo ai biscotti di economia carceraria. O scegliamo - al posto degli eventi paludati dei gastronomi ufficiali - un festival di cucine popolari autogestite. Oppure una osteria a “chilometro uno”. Scopri tutte le realtà nell'indice.
Tutto questo è diventato un manifesto, che serve a dare nome e cognome al cibo, alle cucine e ai cuochi sociali.
Un manifesto fatto non di regole e assiomi ma di valori e di dubbi: 30 punti chiave, che identificano il cibo, le cucine e i cuochi di cui parliamo, con una caratteristica comune: il cibo fa parte di una relazione solidale e di fiducia tra chi produce, chi trasforma e chi mangia. “Kitchen social club” è - in sintesi - un circolo inclusivo e virtuoso di cuochi e cucine non allineati, dove il cibo è ciò che dovrebbe essere: non una merce ma un patrimonio comune.
Che la “politica” abbia a che fare con un cibo popolare lo conferma la bella postfazione di Alberto Capatti, storico del gusto. “Il popolo è sempre stato quell’unità culturale che, in campo alimentare, era coeso per abitudini, disponibilità, gusti, e coeso anche nelle rivoluzioni. E siccome oggi l’alimentazione si è trasformata da pratica domestica in un attivismo culturale, fare riferimento ad esso è definire le proprie idee e la propria appartenenza”.
“Kitchen social club. Il manifesto dei cuochi, del cibo e delle cucine sociali e popolari. Storie & ricette”
128 pagine, 12,50 euro (Altreconomia edizioni). A cura di Don Pasta
L'autore: Artista di fama internazionale, considerato dal New York Times come uno degli artisti “più innovativi sul cibo”, Don Pasta selecter (http://www.donpasta.com) un dj, economista, appassionato di gastronomia. Il suo primo progetto, “Food sound system” del 2006 è divenuto un libro, edito da Kowalski, e uno spettacolo multimediale, in tournée mondiale da dieci anni. A questo ha fatto seguito “Wine Sound System” (Kowalski) e “La Parmigiana e la Rivoluzione” (Stampa Alternativa). Nel 2015 ha pubblicato “Artusi Remix” per Mondadori. Scrive per Repubblica, Corriere della Sera, Manifesto, Left Avvenimenti. Per Treccani e Corriere della Sera ha pubblicato il format web: Nonne d’Italia in cucina. Organizza a Roma il festival Soul Food, incontro su cibo, arte e sostenibilità ambie ntale. Attualmente lavora al suo primo film-documentario sulla cucina popolare italiana. www.donpasta.com, pagina FB. Interviste a cura dei giornalisti Massimo Acanfora e Umberto Di Maria