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MediaTech
Apple e Amazon festeggiano in Borsa dopo i conti, Facebook soffre
Mark Zuckerberg

I conti di Apple 

E la cara vecchia Apple? Non conosce crisi, vale in borsa oltre 2,4 trilioni di dollari e ha archiviato un trimestre da sogno. L'iPhone non passa di moda e, con le sue vendite superiori alle previsioni, aiuta i conti di Apple a battere le stime nel secondo trimestre dell'anno, nonostante il calo del 10,5% a 19,4 miliardi di dollari dell'utile netto. Il dato si traduce in 1,20 dollari per azione contro gli 1,16 dollari attesi dal mercato. Anche il fatturato, che ha raggiunto quota 82,96 miliardi, si è attestato nella fascia alta della forchetta prevista dagli analisti. Apple ha venduto smartphone per un valore di 40,7 miliardi di dollari. Anche il settore dei servizi, che comprende App Store e iCloud, ha mantenuto una solida crescita (+12%). Una crescita che si è tradotta in un incremento di quasi il 30% del valore delle azioni nell'ultimo anno. 

Le cause del tracollo di Meta

Sarebbe miope, dunque, parlare banalmente di crisi del tech. È vero, il Nasdaq – l’indice che racchiude, appunto, i titoli tecnologici – è calato del 23%. Ma nell’ultimo mese la tendenza si è invertita (+9%). Segno che la situazione sta cambiando e che i colossi cibernetici tornano a fare la voce grossa. E dunque qual è il problema di Facebook/Meta? Primo, per oltre 15 anni non ha avuto competitor, mentre oggi TikTok è il social preferito dai più giovani, che bollano invece Facebook come un luogo per “boomer”. Secondo punto di fragilità: Zuckerberg ha assunto una posizione ondivaga su fake news e censura. È stato quasi vittoriano su Instagram, oscurando qualsiasi contenuto che mostrasse anche piccoli centimetri scoperti di pelle, ma ha permesso che proliferassero baggianate fantasiose su vaccini, rettiliani e chi più ne ha più ne metta. Ma, accortisi che qualcosa non andava, hanno cercato di correre ai ripari aprendo così la strada a social “coperti” come Telegram o Signal. 

Appare dunque in atto una sorta di scissione definitiva tra i colossi tecnologici come Apple, Amazon, Microsoft o Google, con una storia ormai consolidata, che continuano a crescere – e a fare più ricchi gli azionisti – e i social come Facebook (che rischia di diventare obsoleto) o Twitter, affossato da Elon Musk e reso ancora più complesso prima dalla presenza – e poi dal ban – di Donald Trump. I progetti collaterali sono stati un fallimento: la criptovaluta, l’app di dating, il metaverso, la realtà aumentata. Tutti progetti interessanti che però non sembrano aver conquistato il cuore degli utenti. Apple e Amazon ridono, Zuckerberg piange sconsolato. A naso, dovrà continuare a farlo ancora per un po’. 
 

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