L'Unità, incontro tra editore e Cdr. Possibili 5 giorni di sciopero
Si è tenuto a Roma l'incontro tra i vertici della Piesse, la società editoriale che controlla la maggioranza di Unita' Srl, e il comitato di redazione
PIESSE INCONTRA CDR L'UNITA', AL VIA COLLABORAZIONE
Si è tenuto a Roma l'incontro tra i vertici della Piesse, la società editoriale che controlla la maggioranza di Unita' Srl, e il comitato di redazione del giornale con la presenza anche del direttore Sergio Staino. "L'incontro - afferma in una nota Piesse -è stato particolarmente impegnativo ma improntato ad uno spirito costruttivo e realista sulla situazione del quotidiano e sugli strumenti da mettere in campo per garantire un futuro solido al giornale. "Pur avendo il CDR sottolineato gli errori editoriali commessi in questi mesi, l'incontro ha sancito l'inizio della collaborazione tra le parti - che si svilupperà nei prossimi 30 giorni - in vista della totale ristrutturazione del giornale che inizierà a partire dai prossimi mesi" conclude la società editoriale .
Le posizioni del Cdr
L'assemblea dei redattori e delle redattrici de l'Unità ha consegnato al Cdr un pacchetto di cinque giorni di sciopero contro il piano presentato dalla Piesse, azionista di maggioranza della società che edita il quotidiano, che prospetta "tagli pesantissimi che andrebbero ad incidere per oltre il 60% sul corpo redazionale e sui lavoratori". E' quanto si legge in una nota al termine dell'incontro tra la rappresentanza sindacale de l'Unità e i vertici della Piesse.
Un piano giudicato dal Cdr "irricevibile" e che "rischia di produrre una vera e propria macelleria sociale e che metterebbe a serio rischio il futuro de l'Unità facendone di fatto un prodotto residuale che non avrebbe alcuna prospettiva non solo di rilancio ma addirittura di sopravvivenza sul mercato editoriale". Anche per questo motivo, prosegue la nota, " l'assemblea dei redattori ritiene grave che il direttore Sergio Staino abbia dato la propria disponibilità a continuare a firmare il giornale pur con l'ipotesi del taglio di un numero inaccettabile di giornalisti. Non è su questi presupposti e progetti che nello scorso settembre la redazione gli ha votato un gradimento quasi unanime".
"L'unico modo perché il confronto fra l'azienda e la rappresentanza possa essere davvero costruttivo è che si riparta da numeri totalmente diversi e che il prossimo appuntamento si apra con la definizione di un nuovo piano di ristrutturazione e rilancio che tenga conto della necessità di tutelare da un lato i livelli occupazionali e dall'altro il prodotto", prosegue la nota che ribadisce "la disponibilità del Cdr ad aprire un tavolo di trattativa purché ci sia una reale volontà di confronto al fine di arrivare ad un accordo".
La nota si chiude con "l'augurio, in questa delicata fase è che anche il Partito Democratico, ancora azionista al 20% dell'Unità Srl, non si chiami fuori da questo snodo cruciale e che mantenga gli impegni pubblicamente assunti per garantire al giornale un futuro solido e degno della propria storia" e con la richiesta "ai candidati alla segreteria del Pd di esprimersi pubblicamente su quanto sta succedendo e di spiegare quali siano i loro progetti per il giornale di cui il Pd è ancora socio di minoranza."