MediaTech
Rai, ecco perché Salini vuole un canale femminile e uno maschile
Putiferio sui social per la decisione dell'Ad, che ha una sua ratio e che potrebbe rivelarsi alquanto proficua per il servizio pubblico televisivo
La notizia secondo la quale la Rai si appresta a chiudere Rai4, Rai Premium e Rai Movie per sostituirli con un canale prettamente maschile e uno prevalentemente femminile ha scatenato un putiferio sui social network, con il proliferare di teorie complottistiche che vedono in questa scelta dell'Ad Fabrizio Salini una rincorsa al "retrogrado sciovinismo maschilista del governo Lega-M5s" (cit.). E tuttavia, quella che agli osservatori superficiali potrebbe sembrare una declinazione della Rai in chiave Pillon, in realtà è una precisa strategia di marketing che potrebbe invece rivelarsi vincente per il servizio pubblico radiotelevisivo italiano.
La scelta di Salini, infatti, non dipende affatto da "derive antigender" come ha sottolineato qualcuno, bensì a una politica cosiddetta marketing-oriented (per i non esterofili, volta all'ottimizzazione massima dei risultati commerciali) tesa a fidelizzare i telespettatori secondo gusti e attitudini, pianificando così più efficacemente la vendita degli spazi pubblicitari e massimizzando di conseguenza i derivanti introiti.
Per fare un esempio di facile comprensione, un canale che trasmetta film di azione o di guerra sarà poco appetibile per un'azienda di abbigliamento femminile, che invece preferirà investire in un canale che trasmetta commedie sentimentali o soap operas. Ciò non significa intendere che il pubblico femminile sia più frivolo di quello maschile, non fosse altro che esistono commedie sentimentali assai più culturalmente elevate e "cazzute" (si passi il termine) di certi film d'azione. Ed esistono ovviamente uomini che preferiscono le commedie sentimentali ai film di guerra, e viceversa donne appassionate di boxe maschile. Eccezioni che confermano comunque la regola.
Targetizzare un intero canale, insomma, agevola la vendita degli spazi pubblicitari e stimola gli sponsor a investire con maggiore entusiasmo. Del resto, sin dalla fine di Carosello, i programmi Rai vivono degli inserti pubblicitari che variano da fascia a fascia, per tipologia di programma e per target di riferimento. Non stiamo dicendo nulla di trascendentale, né di reazionario, anzi esattamente l'opposto. Piaccia o no, è il mercato, bellezza.
La nostra è un'analisi prettamente tecnica, tuttavia, che al momento prescinde dalla natura dei palinsesti dei due canali, ancora sconosciuti. Ci riserviamo dunque di tornare sull'argomento nel momento in cui essi saranno resi noti, ma senz'altro possiamo con certezza affermare fin da subito che la scelta di dare vita a un canale dedicato al pubblico femminile e a uno prevalentemente maschile è semplicemente dettata da esigenze commerciali, non certo ideologiche.
Intanto, martedì proseguirà l'audizione di Fabrizio Salini e Marcello Foa in Vigilanza Rai, audizione nella quale si tornerà anche sulla scelta in questione. Attendiamo dunque sviluppi.