Spid, un Pin unico per la PA: ecco come funziona
Una sola identità digitale, 600 servizi della pubblica amministrazione. Dal 15 marzo parte Spid (il Sistema pubblico per l'identità digitale). Che cos'è? E come funziona?
L'identità digitale che ciascuno di noi potrà avere è un sistema di password: un numero che ci identifica e (con l'aggiunta di servizi di sicurezza aggiuntivi) renderà più semplice e univoco l'accesso alla PA. Le prime ad aderire saranno Agenzia delle Entrate, Inps, Inail, Comune di Firenze, Comune di Venezia, Comune di Lecce, Regione Toscana, Regione Liguria, Regione Emilia Romagna, Regione Friuli Venezia e Giulia, Regione Lazio e Regione Piemonte.Il servizio sarà gratuito e offerto da InfoCert, Poste Italiane e Tim (attraverso la società Trust Technologies).
Le credenziali di accesso da esibire saranno diverse in base ai livelli di sicurezza. Quello base è costituito da user-id e password (da cambiare ogni sei mesi). Ne segue uno che richiede un codice temporaneo (un po' come il token già usato da molte banche) e un terzo che prevede anche l'uso di un dispositivo (come una carta). Sulla sicurezza valuta il garante della privacy, che vieta qualsiasi profilazione. In altre parole: i dati sono lì per essere fruiti dagli utenti e non saranno utilizzati in altra maniera (come fa Facebook, per intenderci).
Il governo Renzi canta vittoria. "Basta basta file e faldoni", ha affermato il ministro Marianna Madia. Con Spid, spiega, "si riuscira' ad avere attraverso un unico pin il mezzo per dare servizi ai cittadini, per permettere loro di adempiere agli obblighi. Ci saranno anche i servizi dei privati che decidono di entrare in questo meccanismo. E' un sistema apripista anche per il privato". Perché è concepito come strumento di accesso anche tra aziende e clienti.
Marco Patuano, amministratore delegato della Tim, ha annunciato che "a breve tutti i 53mila dipendenti Tim adotteranno Spid. L'obiettivo - ha aggiunto - sara' poi di convincere altre grandi aziende a fare lo stesso".