Medicina
Anoressia negli adolescenti: un nuovo aiuto dalla CBT-E
La “terapia cognitivo comportamentale migliorata” è alla base dell’approccio di Villa Garda, riconosciuto a livello internazionale
Sono ben tre milioni le persone che in Italia soffrono di disturbi alimentari e, di queste, sette su dieci sono adolescenti.
La preoccupazione per la propria immagine corporea è una delle componenti dell’anoressia, una delle forme più note e pericolose di questi disturbi, ma la terapia cognitivo comportamentale migliorata (CBT-E) può contribuire a ridurla.
È quanto emerge da un recente studio condotto presso la Casa di Cura Villa Garda, struttura di eccellenza relativa ai problemi alimentari in età adolescenziale, che fa parte del Gruppo GHC (Garofalo Health Care) e che con l’Università di Oxford ha messo a punto un nuovo approccio terapeutico basato appunto sulla terapia cognitivo comportamentale migliorata, la quale è considerata dalla linee guida internazionali la più efficace forma di cura per tutti i disturbi dell’alimentazione.
Dallo studio, ripreso da State of Mind, è emerso come le tre componenti cognitive rappresentate dalla preoccupazione per il peso e la forma del corpo, dalla paura di ingrassare e dal sentirsi grassa possano predire gli esiti della terapia cognitivo comportamentale in un campione di pazienti adulti con anoressia nervosa.
Secondo la teoria transdiagnostica proposta da Fairburn, tali componenti sono le principali espressioni cognitive della “Eccessiva valutazione per il peso, la forma del corpo e per il loro controllo”, considerata il nucleo psicopatologico centrale dei disturbi dell’alimentazione.
I clinici di Villa Garda, sulla base di questi studi, hanno ipotizzato che la CBT-E possa guidare gli adolescenti verso un significativo miglioramento in un solo anno e che alcune o tutte le componenti dell’immagine corporea al basale potrebbero predire cambiamenti nella psicopatologia specifica dell’anoressia nervosa.
L’obiettivo dello studio è stato quindi quello di verificare il ruolo della preoccupazione per l’immagine corporea al basale nei cambiamenti del centile dell’indice di massa corporea (IMC) e degli esiti psicopatologici associati alla CBT-E negli adolescenti con anoressia nervosa.
La ricerca ha coinvolto 62 pazienti di età 13/18 anni con diagnosi di anoressia nervosa e ricoverati presso la clinica. Molto elevata la prevalenza di pazienti di sesso femminile: 96,8%.
I pazienti sono stati trattati con la versione ospedaliera della CBT-E per periodo di 13 settimane di ricovero, seguito da 7 settimane di day-hospital. Per tutti sono stati registrati il centile dell’IMC prima e dopo il trattamento e nei follow-up a 26 e 52 settimane dalla fine del ricovero.
L’intervista Eating Disorder Examination (EDE), finalizzata a misurare la psicopatologia specifica del disturbo dell’alimentazione, e il Brief Symptom Inventory (BSI), per misurare la psicopatologia generale, sono stati somministrati al basale e alla dimissione.
Tramite la versione italiana convalidata dell’EDE, sono stati registrati i punteggi nelle sottoscale “Restrizione alimentare” e “Preoccupazione per l’alimentazione”, utilizzati come variabili di esito specifiche per l’anoressia nervosa. Inoltre per ogni paziente sono state valutate le tre componenti cognitive legate alla preoccupazione per l’ immagine corporea.
I risultati hanno mostrato che gli adolescenti con anoressia nervosa trattati con la CBT-E intensiva hanno ottenuto un miglioramento significativo e duraturo per quanto riguarda il centile di IMC, con più del 96% dei pazienti che ha raggiunto alla dimissione un centile di IMC corrispondente al cut-off del peso normale all’età di 18 anni e più dell’80% ha mantenuto questo risultato dopo un anno dalla fine della terapia. Inoltre, il trattamento era associato ad una significativa riduzione dei punteggi nella psicopatologia generale e in quella specifica. Le tre componenti cognitive legate alla preoccupazione per l’immagine corporea erano strettamente correlate l’una con l’altra, confermando che costituiscono un costrutto più ampio.
L’approccio terapeutico di Villa Garda è individualizzato, flessibile e modulare, per affrontare le problematiche psicologiche specifiche di ogni paziente attraverso il supporto di un’équipe multidisciplinare formata da medici, psicologi, psichiatra, dietisti, fisioterapisti ed infermieri professionali.